Roberto Castelli, viceministro per le Infrastrutture, nel corso della conferenza sulla pirateria organizzata a Roma da Confitarma, ha sottolineato che il nostro Paese è in prima linea contro il fenomeno della pirateria. Castelli ha ricordato che lo scorso 7 ottobre si e’ tenuta a Roma l’ultima riunione del "Gruppo di lavoro 5". Nel gergo delle Nazioni Unite, il gruppo e’ quello che si occupa del monitoraggio dei flussi finanziari derivanti dalla pirateria. La presidenza del gruppo è stata affidata all’Italia dallo scorso luglio, per la durata di un anno. L’elezione dell’Italia alla guida del gruppo va letta per chi vi partecipa non solo come il riconoscimento dell’esposizione dei navigli italiani ai rischi delle pirateria, ma come prova dell’impegno e della partecipazione italiana nel contrasto al fenomeno.
Il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, ha rivendicato che l’Italia è stata fra i primi paesi al mondo ad assumere piena consapevolezza della gravita’ del fenomeno pirateria, particolarmente sentito negli ultimi anni al largo delle coste somale.
Dietro quella che Mantica ha indicato come "la manovalanza" dei pirati, spesso di nazionalita’ somala, si ritiene che vi sia un’organizzazione criminale che utilizza questi fondi, riciclandoli. Il piano, ha spiegato Mantica, prevede la creazione di "un’intelligence complessa sui flussi finanziari, sulla catena di comando e sull’impiego del denaro che viene incassato da questa attivita’ criminale" che, secondo le stime, genera un fatturato di circa 250 milioni di dollari all’anno.
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