“Riforma elettorale e voto degli italiani nel mondo: rappresentanza e politiche per gli italiani all’estero": questo il titolo del dibattito promosso dal dipartimento Italiani nel mondo del Partito Democratico nell’ambito della Festa Pd di Pesaro.
Fra i relatori anche Lucio Malan, senatore PdL e relatore del ddl di riforma elettorale alla Commissione Affari Costituzionali. Malan ha assicurato che la circoscrizione estero non corre pericoli: "Siamo già abbastanza preoccupati dalle cose che dice il Ministro Calderoli, delle ‘bozze’ possiamo farne a meno”, ha esordito il senatore, il quale ha ringraziato per l’invito alla discussione, confessando di non aver "mai pensato di partecipare ad una festa del Pd".
“La riforma della legge elettorale che prevedeva la riduzione del 20% dei parlamentari approvata nel 2005 e poi bocciata dal referendum nel 2006 – ha ricordato Malan – manteneva i 18 eletti all’estero, solo che diventavano 18 deputati perché il Senato diventava federale. In base a quel testo, gli eletti all’estero avrebbero rappresentato il 3,6% dei deputati. Previsione che avrebbe senso anche oggi, ove arrivassimo alla discussione della riforma il cui obiettivo finale è la riduzione dei parlamentari”. Certo dimezzare il numero totale significherebbe “ridurre anche gli eletti all’estero” e questo “avrebbe riflessi sul sistema elettorale: già oggi al Senato in 6 rappresentano ripartizioni gigantesche; se i senatori divenissero 4 o 3 bisognerebbe accorpare altri territori e chiedersi se una tale rappresentanza abbia un senso”.
Voto per posta? Un metodo che certamente “elimina spostamenti notevoli” per i connazionali; “non credo che il tema verrà affrontato”, ha aggiunto il Senatore, “anche perché Il Governo ha una maggioranza ristretta sia alla Camera che al Senato e parte di questa maggioranza sono parlamentari eletti all’estero, non tutti eletti con noi, che sono molto affezionati all’attuale sistema. Al di là del merito – ha ribadito – non ci sono circostanze per prevedere la cancellazione della circoscrizione estero. Le esternazioni non scritte del Ministro Calderoli non devono essere tenute in conto”.
“L’anagrafe italiana è la migliore del mondo: il nostro sistema non ha paragoni nel mondo per accuratezza”. Il punto è che all’estero non ci sono quegli automatismi che in Italia garantiscono un certo aggiornamento, come accade in caso di morte, ha spiegato Malan, per cui “la segnalazione all’Aire non è automatica, per cui se il connazionale muore solo o i familiari non ci pensano risulta ancora vivo”.
Il senatore ha invece escluso la modifica del sistema elettorale nazionale, prevedendo piuttosto la possibilità di liste bloccate anche all’estero: “corrispondenza e preferenze insieme sono pericolosi. Il penoso caso del senatore Nicola Di Girolamo lo dimostra. Certo, il problema della compravendita di voti ci sarebbe sempre, ma con le preferenze è acuito. Ecco perché – ha concluso – la mia proposta di legge prevede la lista bloccata, anche se sarebbe un uninominale particolare”.
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