Continuano le prese per i fondelli targate Pd nei confronti degli italiani residenti all’estero. Alcuni degli eletti nel Pd estero sono davvero degli specialisti nel prendere i connazionali per il… naso. Oggi tocca a Francesca La Marca beccarsi il Tapiro, per dirla con Striscia la Notizia. Perché? Ci pare la bella addormentata nel bosco mentre attorno a lei tutto sta bruciando.
L’onorevole eletta nel Partito Democratico ha incontrato Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del MAECI, ancora una volta. E ancora una volta, dice in un comunicato La Marca, a lui avrebbe spiegato i problemi della comunità del Nord e Centro America. Vignali “avrebbe preso atto” e manifestato “l’intenzione di approfondire la questioni poste”. Ma che significa, pensano che siamo tutti ignoranti?
Non è Vignali che decide, è il governo. Non è da Vignali che deve andare La Marca, ma dal ministro degli Esteri. Vada dal suo presidente del Consiglio, targato Pd come lei, e gli dica che oltre confine la rete consolare italiana cade a pezzi. Glielo dica, On. La Marca. E gli dica anche, già che c’è, che lei per tutta la legislatura ha votato a favore delle chiusure di ambasciate e consolati, così come i suoi colleghi eletti nel Nord e Centro America.
E vada poi a dire questo anche a tutti quei connazionali che la seguono su Facebook o che ancora si bevono le sue favolette. In politica si parla così tanto di trasparenza. Allora lo dica chiaro davanti a tutti, On. Francesca La Marca, magari durante un incontro pubblico: ho votato sempre la fiducia a governi che non hanno fatto altro che massacrare gli italiani nel mondo, tassandoli e tagliando fondi a tutti quei capitoli che più da vicino interessano il Sistema Italia all’estero. Lo dica senza infingimenti, vedrà come saranno contenti i connazionali.
Onorevole, la preghiamo, ci faccia il santo piacere di evitare comunicati farlocchi, perché a noi fa male sapere che in Parlamento siede una rappresentante del popolo convinta che quelli del popolo siano tutti degli imbecilli.
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