“Desidero, innanzitutto, ringraziare il Sottosegretario per le sue parole e per i cortesi auguri rivolti al Popolo Italiano residente all’estero. Auguri che, a nome delle comunità e gruppi che rappresento in Gran Bretagna e Irlanda, ricambio con particolare cordialità, in questa prima occasione di incontro. Cercare di rileggere gli avvenimenti dalla tua nomina a Sottosegretario ad oggi con il tuo intervento, può aiutarci a individuare criteri utili per affrontato le sfide impegnative che abbiamo di fronte. Sfide che sono difficili e irte di molte insidie ma auspico che una comune riflessione possa costituire la premessa per poter affrontare i problemi e le criticità che abbiamo di fronte con soluzioni valide e permanenti e non di tamponamento o temporanee”. Così il consigliere CGIE Luigi Bille intervenuto nella prima giornata di lavori dell’assemblea Plenaria CGIE che si tiene in questi giorni alla Farnesina.
“In tal senso, non posso che enfatizzare ciò che riguarda la risoluzione delle problematiche consolari, che tu hai evidenziato come prima fase di risoluzione delle tue attività politiche e, in tal senso, la Circoscrizione Consolare di Londra, da te menzionata, ha visto attuare misure di tamponamento dal passato governo che hanno lasciato l’amaro in bocca, particolarmente quando le premesse per soluzioni permanenti sono state oggetto di conferme pubbliche alla Comunità da parte del tuo predecessore (componente di governo del Partito Democratico) che, alla luce del fatti, si sono risolte più in promesse elettorali che fatti concreti.
E questo non è tutto, caro Sottosegretario, se si pensi all’ultima mazzata che ha ricevuto la Circoscrizione Consolare di Londra con la chiusura del COASIT, un ente gestore nato nel 1971 che in questi anni ha assistito la diffusione della lingua italiana tra i tanti connazionali di seconda, terra e anche quarta generazione. Tuttavia, il mio sentimento storico si discosta al momento in cui vengono penalizzati 4911 giovani studenti Italiani, vengono chiusi 171 corsi, non vengono pagati I docenti e le istituzioni scolastiche britanniche che ospitano i corsi.
Inoltre un nuovo ente gestore formatosi lo scorso anno a Glasgow in Scozia di nome Living Italian non ha ricevuto il contributo promesso e, come il COASIT di Londra, non potrà avviare a settembre i corsi. Questo, caro Sottosegretario caro Ricardo, mi lascia ancor di più l’amaro in bocca e ti dico con extreme serenità che queste problematiche, paradossalmente, mi preoccupano, al momento, più della Brexit e, ad ogni modo, la loro non soluzioni non potrà che peggiorare l’impatto stesso della Brexit sulle nostre comunità qualora non si raggiungesse un accordo e il Governo Britannico annullasse l’attuazione delle proposte per la tutela dei diritti acquisiti”.
“Chiudo – ha concluso Billè – e nel rinnovarti i miei più sentiti auguri di buon lavoro e mettendomi a tua disposizione, ti aspettiamo in Gran Bretagna per sanare al più presto le problematiche che fortemente penalizzano la comunità italiana locale”.