L’efficacia media degli interventi effettuati dalle Forze armate italiane impegnate nella missione Nato in Libia e’ stata del 79%. Lo ha affermato il Generale Leandro De Vincenti, rappresentante Senior italiano nell’ambito della missione Unifiad Protector, in collegamento da Napoli con il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che questa mattina ha incontrato in videoconferenza i responsabili delle missioni italiane all’estero, in vista delle celebrazioni del 4 Novembre.
De Vincenti ha spiegato che il tasso di efficacia "ha posto l’Italia al secondo-terzo posto insieme alla Norvegia e davanti alla Francia". Il rappresentante italiano presso la Nato, ha spiegato che "sono stati analizzati tutti i 456 target prodotti dalla Nato, di questi 171 sono stati dichiarati rossi e 285 verdi, il che – ha spiegato – significa che solo questi ultimi rispondevano appieno ai criteri stabiliti dalla missione. Dei 456 – ha proseguito – 68 sono stati assegnati all’Italia, da sola o con altre nazioni. I 68 obiettivi si sono tradotti in 750 obiettivi specifici da abbattere. A loro volta, i 750 obiettivi si sono tradotti in un volume di 714 ordigni di precisione sganciati".
Il colonnello dell’Aeronautica militare, Mauro Gabetta, comandante della base di Trapani coinvolta nella missione Unifiad Protector, ha spiegato che dalla base di Trapani ci sono state "1.700 sortite aeree per un totale di oltre 7.300 ore di volo effettuate per difesa, ricognizione, attacco al suolo, soppressione delle difese aeree, sorveglianza e scorta; 1.600 sono stati gli obiettivi oggetto di ricognizione e oltre 600 quelli attaccati in maniera diretta".
Sempre nell’ambito della missione in Libia, l’ammiraglio Foffi, comandante della nave ‘San Giusto’, ha ricordato che nei sette mesi della missione sono state 49 le navi provenienti da 12 nazioni Nato impegnate nelle operazioni. "Ogni giorno – ha proseguito – hanno operato in media 3mila militari della Nato.
Per quanto riguarda l’Italia sono state otto le navi impegnate insieme a due sommergibili e ad una nave rifornitrice impegnate nel monitoraggio nel rispetto dell’embargo e nell’imposizione della no fly zone".
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha tenuto in conclusione a rivendicare "con orgoglio la grande efficienza e l’efficacia delle nostre missioni all’estero e l’approccio dell’Aeronautica italiana".
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