La IV commissione del Cgie (Lingua e Cultura) suona l’allarme per quanto riguarda la diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero. La relazione della Commissione è stata presentata nel corso della plenaria Cgie, che si tiene in questi giorni alla Farnesina. La lingua e la cultura italiana all’estero non riescono più ad assorbire i tagli subiti negli ultimi anni e se non avverrà un’inversione di tendenza, avverte la IV commissione, l’intera rete è a rischio collasso.
Nella relazione viene ricordato che "la politica verso la lingua e la cultura italiana all’estero è entrata in crisi negli ultimi quattro anni" e i "tagli lineari hanno determinato una riduzione drastica delle risorse che ha causato la contrazione nel numero dei corsi e degli insegnanti di ruolo". La scarsità di fondi a disposizione ha richiesto una rimodulazione delle erogazioni, così i contributi sono stati molto ridotti nei confronti dei corsi extracurricolari e non sono stati finanziati i corsi per gli adulti. Nonostante questi tentativi di assorbire le forti riduzioni di fondi destinati a lingua e cultura, in tutta Europa per il prossimo anno sono a rischio centinaia di corsi. Il contributo per il 2012 nei confronti degli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana in Europa sono diminuiti rispetto al 2011 del 47,5%, in Nord America del 46,4%, nel Centro e Sud America del 65,9% e in Oceania del 51,3%. In totale, si è passati da un contributo di 13,1 milioni di euro a 6,3 milioni. A fronte di un andamento che si ritiene insostenibile, la Commissione fa richiesta affinché venga ripristinata la quota stanziata nel 2011. Una cifra che pur nella sua entità ridotta rappresenterebbe comunque quel minimo sufficiente ad evitare il peggio: il collasso della rete della cultura e della lingua italiana all’estero.
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