Quando si parla di made in Italy, una delle cose a cui si pensa prima è la cucina italiana, con i suoi profumi, i suoi sapori, i suoi colori. Una cucina che tutto il mondo ci invidia. E quale alimento può rappresentare meglio l’Italia in tavola, come un bel piatto di pasta?
Già, la pasta, amata in tutto il mondo, consumata a chili, anzi, a tonnellate. I numeri arrivano dalla Giornata mondiale della pasta: oltre 13 milioni di tonnellate di pasta prodotti in 45 Paesi. Un consumo pro-capite mondiale che oscilla tra i 5 e i 6 kg e un primato che vede spaghetti, rigatoni e gli altri 500 formati di pasta disponibili in commercio il prodotto alimentare più presente sulle tavole del mondo e il cibo più amato in molti Paesi, dal Brasile alla Germania.
L’Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) ci fornisce gli ultimi dati: l’industria italiana della pastificazione si conferma la prima al mondo, con 3.247 milioni di tonnellate prodotte. Di queste, oltre la metà (53%) è destinata ai mercati esteri: 1 piatto di pasta su 4 (7 su 10 di quelli consumati in Europa) è "made in Italy". Orgoglio italiano, ancora una volta.
Paolo Barilla, presidente di Aidepi, sottolinea: "La pasta è un cibo ancestrale, come il pane, ha solide radici che affondano in una civiltà antica ma è al tempo stesso proiettata verso il futuro. È naturalmente semplice ed è un prodotto fondamentale per un’alimentazione equilibrata. Anche il modello produttivo è efficiente dal punto di vista della gestione delle risorse naturali e pertanto con un contenuto impatto ambientale".
La pasta italiana quando varca i confini nazionali arriva nella maggior parte dei casi in Germania (19,3%), Francia (15,3), Regno Unito (14,4), Stati Uniti (7) e Giappone (4,7). Pensate che questi cinque paesi, da soli, acquistano il 61% dell’export italiano, pari a 995 milioni di euro. Ma esistono mercati che sono sempre più interessati al prodotto italiano, come la Russia, ad esempio, che negli ultimi 12 mesi ha assorbito 31.440 tonnellate di pasta (+53,9% rispetto al 2009). E la Cina? +61% in 2 anni. Che dire dell’India? Tenetevi forte: +143% negli ultimi 5 anni. Ma è l’Arabia Saudita a sorprendere più di tutti: solo nell’ultimo anno le importazioni di pasta italiane sono cresciute del +135,6%. Davvero numeri da capogiro.
Ecco che la pasta italiana è una vera e propria risorsa per il BelPaese, campione di qualità quando si tratta di buona tavola. E il mondo lo sa.
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