L’On. Francesca La Marca ha partecipato sabato 20 ottobre al 50° anniversario del “Club Giuliano Dalmato di Toronto”, il primo club giuliano dalmato ad essere fondato nel mondo, che si è svolto in un clima di emozionata partecipazione nella bellissima sala del “Veneto Centre”.
L’ambiente per la circostanza è stato allestito con molta attenzione con dettagli storici ed evocativi, effetti personali della comunità, fotografie, racconti di storie di vita e di esodo, stemmi e altro ancora.
La serata si è svolta con l’abile regia della Presidente Adriana Gobbo e la partecipazione straordinaria del prof. Konrad Eisenbichler, docente universitario, studioso e promotore di studi sulla storia dei giuliano dalmati ed ambasciatore di cultura. Il galà è iniziato con una performance della Corale Veneta che si è esibita con canzoni tipiche e tradizionali della zona.
Hanno partecipato alla serata alcuni politici italo-canadesi ed alcuni distinti ospiti venuti da Trieste. Nel suo saluto, l’On. La Marca ha sottolineato come cinquant’anni rappresentano un traguardo importante per qualsiasi sodalizio, soprattutto per quelli, come hanno costantemente fatto i giuliano dalmati, che si dimostrano capaci di trasmettere i propri valori alle nuove generazioni.
“La diaspora giuliano dalmata è una storia drammatica e triste, ma anche molto bella, che racconta la storia di un popolo costretto dalle vicende della Grande Storia ad abbandonare la propria terra, i propri affetti, a pagare colpe mai commesse, costretto ad un esilio forzato. I dolori vissuti, tuttavia, hanno contribuito a rafforzare non solo l’identità regionale, ma nazionale. Per questo credo che voi siate i migliori testimoni di italianità”.
Ovunque le vostre comunità hanno operato nel mondo – ha proseguito la parlamentare – si sono distinte per serietà, laboriosità e successo.
“Come parlamentare nata e cresciuta a Toronto – ha concluso La Marca – sono onorata di partecipare ad un evento di così alta italianità e di trovarmi tra gente seria che ha saputo ricostruire qui, in Canada e a Toronto, ciò che ingiustamente aveva perduto in Patria”.