Robert De Niro ha riservato un tavolo per otto persone. Richard Gere si è prenotato; a giorni farà sapere quanti saranno i suoi invitati alla cena. Madonna ha comunicato la sua presenza, se in quei giorni, all’inizio del prossimo mese, sarà a New York. Nel locale, già prima del giorno dell’inaugurazione, prevista il 18 ottobre, saranno serviti piatti tipici della cucina romana. Cacio e pepe compreso, coda alla vaccinara, rigatoni alla paiata, e abbacchio.
Freme New York, c’è attesa per l’apertura del ristorante dei fratelli Panella. Romani, rappresentanti dell’arte culinaria romana, che muove alla conquista del mondo. Roma caput mundi anche in cucina. A New York i fratelli aprono il loro “Antica Pesa numero 2”. Stanno lavorando al progetto da oltre un anno. Il locale è a Brooklyn, nell’ex quartiere popolare di Williamsburg. Una zona, sostengono entusiasti Francesco e Simone Panella, che ricorda vagamente il quartiere romano di Trastevere. Niente grattacieli, case più basse, al di là del fiume Hudson. La similitudine di questa parte di Brooklyn con Trastevere nasce appunto dal fatto che anche il pittoresco quartiere romano è al di là del Tevere. Senza dubbio ardito, il paragone regge appena a dispetto della presenza e della recente proliferazione nella zona di hotel di tendenza, boutique design, loft, studi di artisti.
Siciliano di nascita, Filippo La Mantia risiede e opera da anni nell’ambito della ristorazione romana. Lo chef è diventato molto popolare e apprezzato quando si è scoperto che un suo piatto a base di melanzane accompagnerà e sfamerà gli astronauti prossimamente nella galassia. Il piatto sarà affidato a Luca Parmitano, l’austronauta siciliano di Paternò, che prenderà parte alla missione spaziale. La Mantia farà poi volare in orbita la caponata nel menu della missione spaziale della navetta russa Soyuz. Negli States, a New York in particolare, lo chef siculo-romano è noto e apprezzato anche per i tre piatti di cucina siciliana firmati da Tony May nel suo SD26.
Vola dunque in orbita la cucina di Roma. Non solo negli States: il famoso Heinz Beck, romano ormai di consolidata adozione, chef de “La Pergola”, è sul punto di firmare un altro “HB restaurant”: “Il Gusto” al Conrade Algarve, nel sud del Portogallo. Beck e Roma sono già presenti a Londra con l’Apsleys. I piatti cult dei cuochi romani e l’apertura di nuovi ristoranti romaneschi rinnovano e ampliano una tradizione ultracentenaria.
L’esportazione all’estero della cucina romana risale al 1987: Arturo Colonna aprì un ristorante di cucina ebraica romanesca sull’ottantaduesima strada. Un fatto straordinario per l’epoca, che suscitò scalpore, clamore, furore. L’investimento effettuato dai fratelli Pesa viene ritenuto dagli americani una sorta di elevazione sociale. Un processo di “gentrification”, quando gli americani parlano della zona in cui è sorta “Antica Pesa numero due”. L’elevazione dallo statuto di cattivo indirizzo a zona appartata per privilegiati. I fratelli Panella, per il loro ristorante, importeranno dall’Italia materie prime stagionate. Quelle fresche verranno acquistate presso alcune farm che producono verdure biologiche. “Ad una fattoria fuori New York, abbiamo proposto di piantare carciofi romaneschi”. La romanità conta di diventare nuovo emblema e marchio in questa zona di Brooklyn sottratta al degrado sociale e abitativo. Un pezzetto di New York che rivede la luce.
“Antica Pesa numero due” è un insieme di mattoncini e grandi vetrate. Decori anni ’50 che si confondono e si mischiano con cenni di design. Un nuovo, elegante, pregevole angolo d’Italia nella Grande Mela. Visto il boom di prenotazioni, il successo sembra assicurato in partenza. I bei nomi ci saranno tutti, già prima dell’inaugurazione. Proprio tutti: l’apertura di “Antica Pesa numero due” è considerato alla stregua di un grande evento, impossibile mancare, per quelli che ci tengono, e non solo alla buona cucina romana. Il menu prevede piatti tipici della tradizioni. “Una trattoria di classe, come il nostro locale a Roma, l’Antica Pesa, non un ristorante nel senso americano del termine”. All’angolo bar si potranno ordinare piatti vegetariani e vegan. E sarà possibile gustare un panino con la porchetta di Ariccia, il supplì, il maritozzo, i panzerotti e i sandwich. Ma solo in versione rigorosamente romanesca.
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