Riguardo alla querelle politica in merito alla cittadinanza italiana per i discendenti degli italiani emigrati all’estero, io sono tra coloro che pensano che lo ius sanguinis non si debba toccare. A mio modesto parere, anche un bisnipote di un italiano emigrato all’estero deve avere il diritto di ricevere la cittadinanza italiana, specialmente se questi mantiene legami con l’Italia.
Mi risulta che siano tanti coloro che discendono dagli italiani emigrati che vogliono conservare la cittadinanza italiana ed i legami con il Paese d’origine dei loro avi.
Un esempio è una mia amica residente a Salto, in Uruguay. Si chiama Stephanie Caracciolo e collabora con me sul mio blog “The Candelabra of Italy”. Lei vuole avere un legame fortissimo con l’Italia. Per esempio, mi chiede spesso dell’Italia e delle elezioni. Oltre a ciò, sta facendo anche delle ricerche sul suo albero genealogico, io le sto dando una mano.
Molti giovani che discendono dagli italiani emigrati (come Stephanie, che nel 2018 ha compiuto trent’anni) vogliono custodire e anzi rafforzare i legami con l’Italia, vogliono imparare la lingua italiana e tutti gli usi dell’Italia. Anzi, per certi versi, ho notato che si sentono a tutti gli effetti italiani e che si sentono più attaccati all’Italia di quanto non lo sono molti dei loro coetanei che stanno qui, nel nostro Paese.
Un popolo è tale anche per le sue radici, per la coscienza che ha riguardo alle sue origini e per l’attaccamento a valori storici e culturali che sono comuni da secoli. Per questo motivo, ritengo che i discendenti degli italiani emigrati siano parte del popolo italiano a tutti gli effetti. Hanno a cuore le loro origini e le loro radici. E’ giusto che la cittadinanza italiana ius sanguinis possa essere trasmessa anche a loro.