Possiamo speculare quanto vogliamo sulla data delle prossime elezioni. Giugno? Ottobre? Scadenza naturale della legislatura? Sia come sia, al voto mancano al massimo dodici mesi e in politica un anno passa in un attimo. Dunque, prendiamone atto: siamo già in campagna elettorale. E questo vale ancora di più per ciò che riguarda gli italiani nel mondo e i diciotto eletti all’estero in Parlamento. Lo abbiamo raccontato nei giorni scorsi su ItaliaChiamaItalia, questo è un periodo in cui, tra colazioni di lavoro e riunioni al chiuso di un ufficio, si studiano le possibili strategie elettorali, le alleanze che potrebbero risultare vincenti, perfino le liste e i candidati.
In questi giorni potenziali candidati, dall’Australia, dal Brasile, dagli Usa, vengono a Roma proprio per parlare con i vertici dei vari partiti e capirne di più, per valutare nel modo più approfondito l’ipotesi di una candidatura. L’idea di poter rappresentare le proprie comunità all’interno della massima istituzione democratica italiana solletica molti e l’ambizione di poter ottenere quel seggio divide le acque, riduce distanze, smuove montagne. Tutto pur di avere la possibilità non tanto di correre, ma di vincere.
Intanto gli uscenti fanno i loro calcoli. “Questa volta io mi presento al Senato”, dice uno dei deputati eletti oltre confine. Un senatore, sempre eletto all’estero: “Invece io forse mi candido alla Camera, sto valutando”. Un altro dei dodici deputati italo-stranieri: “Ricandidarmi? Non ho ancora deciso, ma lo farò nei prossimi quindici giorni”. Due settimane, uno schiocco di dita, e quel deputato deciderà il da farsi; dal giorno dopo, se avrà scelto di ripresentarsi davanti agli elettori, inizierà a correre il triplo di quanto abbia fatto finora.
Ci siamo. La vittoria alle prossime elezioni si inizia a costruire fin da ora. Alcuni ne hanno piena consapevolezza, altri meno, continuano a dormire sonni tranquilli. Probabilmente pensano che bastino dei post su Facebook in periodo elettorale per macinare consensi. O magari qualche pizza pagata agli amici giusti. Ma se credono questo, sono degli illusi. E, a meno di non imbrogliare le carte (probabilmente si andrà a votare con lo stesso meccanismo elettorale di sempre che fa acqua da tutte le parti… sigh!), sono destinati a perdere. Soprattutto se sono dei nuovi arrivati nel mondo dell’emigrazione. E di facce nuove, nelle liste estere, alle prossime Politiche ne vedremo diverse, secondo quanto è in grado di rivelare fin d’ora ItaliaChiamaItalia. Importanti imprenditori, affermati liberi professionisti, giovani e donne.
La campagna elettorale si costruisce per tempo. In maniera scientifica e minuziosa. Con cuore, sì, ma anche con cervello. Senza dare nulla per scontato ma senza ansia da prestazione. E con la consapevolezza che solo il lavoro premia, non la fuffa. E che servono i soldi, perché senza quelli nulla e nessuno si muove. I purosangue sono pronti a correre già da un pezzo. Pronti via, un attimo e saranno già partiti. Gli altri arriveranno. Si candideranno in decine. Ne resteranno soltanto 18. Buena suerte.
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