Al sollievo per l’avvenuta liberazione di Claudio Colangelo si e’ sostituita in queste ore nello Stato indiano di Orissa l’apprensione per le difficolta’ che sta incontrando la trattativa per portare a felice soluzione anche il rapimento del piemontese Paolo Bosusco, in mano ai maoisti dal 14 marzo. Il moderato ottimismo della vigilia dei tre negoziatori del governo locale e dei due designati dalla guerriglia, e’ lentamente svanito oggi a Bhubaneswar quando si e’ constatato che in pratica non e’ stata trovata una formula per rendere compatibili le richieste dei maoisti con la disponibilita’ a concessioni del ‘chief minister’ Naveen Patnaik.
Dopo una fugace apparizione davanti ai giornalisti del capo negoziatore governativo UN Behera e di quelli dei maoisti (B.D. Sharma e Dandapani Mohanty) e’ stato annunciato che il tavolo delle trattative riaprira’ domani pomeriggio. La vicenda e’ seguita da vicino dal console generale Joel Melchiori che tiene informate le autorita’ italiane sull’andamento della vicenda. Oggi in essa e’ intervenuto anche il presidente della repubblica Giorgio Napolitano che ha inviato al ministro degli Esteri Giulio Terzi una lettera.
In essa, ha precisato il ministro, Napolitano ha rivolto ‘un forte incoraggiamento a proseguire con il massimo impegno e impulso l’opera per ottenere la liberazione sollecita di Paolo Bosusco’. ‘Al tempo stesso – ha aggiunto Terzi – Napolitano ha voluto esprimere il suo apprezzamento proprio per la collaborazione efficace e attiva delle autorita’ indiane sia centrali che locali’.
Lo sforzo continua, ma secondo gli analisti locali era prevedibile che dopo il ‘gesto di buona volonta” del leader maoista Sabyasachi Panda di rilasciare Colangelo praticamente gratis ora Bosusco, che aveva scelto Puri in Orissa come una sua seconda patria dal 2001, potra’ essere liberato solo con una sostanziosa contropartita.
Panda ha chiesto almeno la liberazione di cinque suoi fidi collaboratori (fra cui la moglie) che sono da tempo in carcere, e la punizione di ufficiali ed agenti di polizia che hanno ucciso guerriglieri a sangue freddo sostenendo di averlo fatto in scontri a fuoco.
E certamente complica questo processo l’autonomia conflittuale dei gruppi maoisti di altri stati indiani, come quelli che hanno sequestrato dall’Andhra Pradesh il giovane deputato tribale governativo Jhina Hikaka o gli altri che oggi hanno attentato in Maharashtra ad un autobus di forze paramilitari uccidendo 16 agenti.
Per quanto riguarda infine le condizioni di Bosusco, non vi sono state nuove informazioni dopo quelle fornite da Colangelo secondo cui l’amico era stato colpito dalla malaria e curato dai guerriglieri.
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