Venerdì prossimo, 16 settembre, si terrà a Roma un incontro a livello parlamentare tra una rappresentanza della Commissione Affari Esteri e delle competenti Commissioni del Senato e del Consiglio degli Stati svizzero per discutere sui rapporti tra Italia e Svizzera sulla disciplina del segreto bancario. Lo ha annunciato ieri il senatore Lamberto Dini durante la seduta della Commissione Esteri del Senato, cui ha partecipato anche il sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica.
L’incontro, ha spiegato Dini, coinvolgerà anche ambasciatori e rappresentati del mondo bancario e delle Camere di Commercio per "analizzare lo stato di avanzamento dei negoziati e gli eventuali contenuti di un accordo bilaterale" tra Italia e Svizzera, visto che "i negoziati per la revisione della Convenzione contro le doppie imposizioni sono al momento fermi, mentre accordi bilaterali tra Confederazione elvetica e, rispettivamente, Inghilterra e Germania, sono già stati definiti di recenti".
"Auspico – ha aggiunto – che questa iniziativa parlamentare possa costituire l’occasione per un approfondimento e per un confronto che agevoli il dialogo anche a livello governativo".
Il sottosegretario Mantica, dal canto suo, ha fatto presente che "un’analoga esigenza di approfondimento sussiste anche per quanto concerne i rapporti bilaterali tra Italia e Repubblica di San Marino in materia di disciplina dei depositi bancari".
Senatore del Pd eletto in Europa e residente in Svizzera, Claudio Micheloni ha espresso il suo "apprezzamento" per l’incontro del 16 settembre. "Esiste un preciso interesse da parte dell’Italia a giungere al più presto ad un accordo sulla tassazione dei depositi bancari di cittadini italiani in Svizzera – ha ricordato il parlamentare – trattandosi di un futuro introito fiscale di notevoli dimensioni, oltreché di agevolare le attività di contrasto alle infrazioni fiscali e finanziarie".
Micheloni ha quindi ricordato di aver presentato in occasione dell’esame da parte della Commissione Bilancio della manovra straordinaria di finanza pubblica un ordine del giorno proprio per "sollecitare l’impegno del Governo ad una pronta ripresa dei negoziati italo-svizzeri in materia".
Negoziati, ha ripreso il sottosegretario Mantica, interrotti anche per "atteggiamenti di chiusura da parte del Governo elvetico" e del Canton Ticino in particolare.
Il presidente Dini ha ricordato a sua volta "la decisione di mancato riversamento dei contributi dei lavoratori transfrontalieri nel Canton Ticino, che assume una connotazione preoccupante. Auspico che il Governo federale prenda i provvedimenti sul punto".
Rispondendo a Mantica, Micheloni ha sostenuto che "il Governo federale svizzero con ogni probabilità sopperirà alle posizioni assunte dal Canton Ticino. È urgente giungere ad un accordo bilaterale italo-svizzero sulla disciplina dei capitali detenuti all’estero. Auspico che il prossimo confronto parlamentare possa agevolare anche il dialogo intergovernativo", ha concluso, auspicando "un’analoga iniziativa anche nei confronti dello Stato di San Marino". (Aise)
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