Si è svolto lo scorso venerdì 23 aprile, in videoconferenza, il primo incontro tra il Comitato di Presidenza del CGIE e il Sottosegretario di Stato agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale, con delega agli italiani all’estero, Benedetto Della Vedova, alla presenza del direttore generale della DGIT Luigi Vignali, del direttore generale della DGRI Renato Varriale e della cons. amb. Valentina Setta, capo dell’Ufficio V della DGSP.
Tra i molti temi all’ordine del giorno è stata posta un’attenzione particolare alla questione delle elezioni per il rinnovo dei Comites, previste per il prossimo 3 dicembre.
Al riguardo, il segretario generale Michele Schiavone ha parlato di uno “snodo cruciale per la futura partecipazione della comunità alla vita politica dei cittadini italiani all’estero”, sottolineando come la somma stanziata dalla legge di Bilancio per l’organizzazione della tornata elettorale non sia sufficiente a garantire la partecipazione al voto dei connazionali aventi diritto.
Ha inoltre evidenziato la necessità di approvare la riforma della legge 286/2003 e soprattutto di cambiare le modalità di voto: si introduca l’abolizione dell’inversione di voto, come previsto dalla proposta di articolato di riforma dei Comites e del CGIE presentata a suo tempo dal Consiglio Generale.
Sostenere di voler andare, comunque e dovunque nel mondo, alle elezioni per il rinnovo dei Comites e CGIE, dimenticando la grave situazione pandemica in corso nelle diverse aree e nei variegati territori, secondo Schiavone rischia di penalizzare sicuramente la già scarsa partecipazione al voto dei nostri connazionali, già peraltro pesantemente penalizzati dai molti limiti ed impedimenti normativi ai quali senza un’iniziativa straordinaria si aggiungerebbero: la scarsa informazione; l’obbligo di pre-iscrizione consolare; alcune incompatibilità per mandato e per specifici incarichi.
In una costante situazione di incertezza sanitaria, comunque, sarebbe opportuno prevedere un piano alternativo a quello indicato dal Ministro Luigi Di Maio, che ha proposto la tenuta delle elezioni dei Comites il 3 dicembre 2021. Con il perdurare della pandemia le elezioni andrebbero rinviate in analogia ai già molti e, sicuramente ancor più importanti rinvii effettuati in Italia, proprio in ragione del Covid.
Sul punto il sottosegretario Della Vedova, dopo aver illustrato la relazione programmatica con le politiche che il Governo intende mettere in campo rispetto agli italiani all’estero, ha rilevato come i cambiamenti prodotti dalla riduzione del numero dei Parlamentari richiedano, nel caso particolare degli italiani all’estero, di porre alla questione della rappresentanza “un’attenzione ancora più significativa” rispetto al passato.
Della Vedova ha quindi riferito che l’Amministrazione si sta adoperando al fine di ottenere un aumento dello stanziamento per l’organizzazione della tornata elettorale per il rinnovo dei Comites e che è pienamente impegnata ad avviare una campagna informativa che favorisca la più ampia partecipazione al voto; ha inoltre auspicato che la sperimentazione del voto elettronico, al momento prevista per un numero esiguo di sedi consolari, sia estesa il più possibile.
Il Sottosegretario ha espresso invece dubbi circa la possibilità, suggerita dalla vicesegretaria generale per i Paesi anglofoni extraeuropei Silvana Mangione, che la proposta di riforma di Comites e CGIE, una volta fatta propria dal Governo, venga approvata in sede legislativa dalle Commissioni competenti di Camera e Senato, data l’attuale contingenza che vede il Parlamento impegnato per l’approvazione dei decreti relativi alla pandemia e sul tema del next generation UE.
Tra i temi toccati, anche quelli relativi alla promozione della lingua e della cultura, nonché alle difficoltà riscontrate dagli enti promotori nell’applicazione della nuova Circolare n. 3, concernente i contributi ai loro progetti. Al riguardo, il Sottosegretario ha informato che è intenzione della DGSP del MAECI avviare un tavolo tecnico che valuti possibili miglioramenti pratici in merito all’adozione della nuova normativa.
Della Vedova ha poi garantito il proprio impegno ad attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché si avvii il meccanismo per la realizzazione dell’Assemblea plenaria della Conferenza permanente Stato-Regioni-PA-CGIE.
Ha altresì assicurato che con il superamento della crisi sanitaria il funzionamento della rete consolare tornerà a pieno regime e che il miglioramento dei servizi sarà definitivo.
Della Vedova ha infine auspicato che l’incontro costituisca l’inizio di una “collaborazione proficua e di uno scambio di vedute franco” con il Consiglio Generale.
A seguire nel dibattito è intervenuto anche il direttore generale Renato Variale per confermare la svolta nelle politiche della pubblica amministrazione, che ha permesso l’assunzione di diverse centinaia di nuovi funzionari e l’avvio di ulteriori bandi per assumerne complessivamente un migliaio, che andranno a completare senza difficoltà il turn over delle partenze.
Con l’uso delle nuove tecnologie digitali si intravede il reale ammodernamento dei servizi e lo snellimento delle pratiche. Delle difficoltà relative all’erogazione dei servizi, del funzionamento della rete diplomatico-consolare e degli interventi migliorativi si è espresso il direttore generale Luigi Vignali.
Rispondendo al consigliere Mariano Gazzola intervenuto per illustrare le difficilissime condizioni in cui vivono le nostre comunità in Venezuela e in alcuni paesi in Sudamerica; sulle discrepanze e sui ritardi prodotti dalle turnazioni nelle sedi consolari; sull’uso spesso truffaldino del sistema prenota online in America latina; sull’insufficiente comunicazione della rete consolare per interventi assistenziali, ha ribadito con i numeri e con specifiche precisazioni l’attenzione e la vicinanza della rete alle istanze dei connazionali. Il direttore Vignali è intervenuto, inoltre, in risposta alla sollecitazione avanzata dal consigliere Gianluca Lodetti, tesa a scongelare la convenzione tra gli istituti di patronati e il MAECI rispondente all’articolo 11 della legge 152/2001 e a promuovere sinergie tra tutti i soggetti abilitati all’erogazione dei servizi, da tempo congelata negli uffici della Farnesina, palesando l’interesse alla ripresa dell’iniziativa.
I consiglieri Pino Maggio, Rodolfo Ricci e Riccardo Pinna hanno illustrato le difficoltà legate alle politiche sociali e a quelle legate al mondo del lavoro, all’uso dei contributi assegnati alla rete consolare per gli aiuti straordinari ai bisognosi e ai meno abbienti, che a causa della pandemia si sono trovati in situazioni di indigenza e non riescono ancora a godere dei diritti sanitari garantiti dalla costituzione italiana. “Si è ansiosi di conoscere le proposte avanzate dal governo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per modernizzare, semplificare e integrare le politiche per gli italiani all’estero nel grande progetto di rinnovamento dell’Italia”, conclude la nota CGIE.