Una serenata a New York. Una mostra che in America non c’era mai stata prima d’ora. Si è svolta questo fine settimana nella ‘Big Apple’ e ha avuto come protagonisti assoluti gli strumenti ad arco e la liuteria italiana. La prima edizione di ‘Mondomusica New York’ (neonata ‘figlia’ di ‘Mondomusica Cremona’, che quest’anno, dal 27 al 29 settembre celebrerà la XXVIª edizione) si è presentata tra il Metropolitan Pavillon e l’Altman Building, nel quartiere di Chelsea, e ha accolto musicisti professionisti, collezionisti, investitori, ma anche semplici appassionati di musica che non si sono persi nemmeno uno degli strumenti in esposizione che appartenevano a 108 imprese selezionate da CremonaFiere Spa. "Una iniziativa culturale e commerciale – ha sottolineato Antonio Piva presidente di CremonaFiere – studiata appositamente per il mercato americano, il più importante al mondo". Parole confermate dai dati: il mercato degli strumenti musicali in tutti gli Stati Uniti nel 2012 è stato valutato in 6,2 miliardi di dollari (dati forniti dall’US Department of Commerce e US International Trade Commission) e se nel quinquennio che è andato dal 2007 al 2012 si è avuta una flessione dello 0,8%, le previsioni sono rosee perchè, è stato previsto, nei prossimi cinque anni si assisterà a una notevole ripresa calcolata nel 2,5% di crescita. Nonostante il fatto che la posizione dell’Italia in questo segmento negli Stati Uniti sia ancora debole (ecco quindi l’importanza rappresentata di ‘Mondomusica New York’) l’esportazione nostrana nei primi 11 mesi del 2012 ha raggiunto un valore di quasi 2 milioni di dollari, ma, e questo è sicuramente l’aspetto più importante, tra i Paesi che esportano negli States strumenti ad arco, la crescita più elevata è stata fatta registrare proprio dai prodotti italiani con un clamoroso + 30,4% che è altamente al di sopra alla media delle importazioni USA (4,5%). "Mondomuisca New York – ha aggiunto Massimo Bianchedi amministratore delegato dell’ente cremonese – ha come obiettivo quello di creare un collegamento tra Cremona, la capitale storica della produzione di violini e New York, la capitale del business. Questo evento si propone di diventare un punto di riferimento annuale per il mondo musicale americano e per l’industria che lo supporta". Ecco che quindi ‘Mondomusica New York’ si inserisce in una strategia di mercato fondamentale per l’industria italiana e cremonese in particolare, e si inserisce nel quadro dell’accordo di settore finalizzato alla internazionalizzazione del Sistema Fieristico nazionale tra il Ministero dello Sviluppo Economico, le regioni e le provincie autonome, poi ancora l’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane (AEFI), il Comitato Fiere Industria (CFI) e il ComItato Fiere Terziario (CFT), che prevede la realizzazione delle azioni concordate attraverso la stipula di intese operative tra l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, l’ICE, e i soggetti promotori con l’obiettivo di dare visibilità e sostegno promozionale a tutti i servizi fieristici e ai settori produttivi che ne sono collegati sui mercati di maggior rilievo. Se l’importanza del mercato statunitense è risaputa, e confermata dai numeri davvero imponenti, per trovare le origini dello sbarco di ‘Mondomusica’ a New York si deve andare 2007 con la partecipazione italiana a un ‘Road Show’ nella ‘Big Apple’ e a Boston durante il quale fu presentata la manifestazione che si svolge a Cremona. E gli americani, che fino a oggi non avevano un evento specifico dedicato al settore, rimasero entusiasti dell’iniziativa italiana, una maniera ulteriore per convincere gli organizzatori a creare anche una ‘sorellina’ oltre oceano che, in questo 2013, si inserisce poi nell’ambito dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, un grande avvenimento che si sta sviluppando in tutti gli angoli degli States, iniziativa che è stata promossa dal Ministero degli Affari Esteri con l’intento di promuovere e valorizzare l‘immagine della nostra cultura in tutti gli USA. Un evento di grandi proporzioni che abbraccia tutti i settori, non solo culturali, ma anche della grande tradizione, artigianale e industriale, dell’Italia intera.
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