“Il Comites di Saarbrücken ha accolto con entusiasmo l’opportunità d’incontro con il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Senatore Ricardo Merlo, venerdì 10 luglio nella capitale del Saarland. Si è trattato di un incontro tutto italiano con la partecipazione del Console Generale d’Italia a Francoforte sul Meno, Andrea Esteban Samà, e con la Consigliera d’Ambasciata a Berlino Susanna Schlein che, per altro, è stata dal 2006 al 2010 Console d’Italia a Saarbrücken”. E’ quanto scrive in una nota Giovanni Di Rosa, Presidente del Comites Saarland.
“L’opportunità di un colloquio privo di formalismi e contrassegnato dal reciproco rispetto e dalla franchezza incentrata sulle questioni italiane nel Saarland, è stata molto gradita poiché ha evitato al Comites di esternare, alla presenza di osservatori istituzionali tedeschi, note critiche rivolte alla pubblica amministrazione nostrana.
Volentieri si è voluto dare spazio all’esigenza di visibilità, in altre sedi ufficiali come alla Cancelleria di Stato, caratteristica di soggetti di origine italiana che militano nei partiti tedeschi.
Il Comites ha quindi seguito il mandato della legge, rappresentando agli interlocutori istituzionali italiani il quadro chiaro, e supportato da cifre inconfutabili, della situazione sui servizi consolari a Saarbrücken, sulle difficoltà che ne derivano a causa dell’attuale organizzazione e del volume dell’offerta.
Al Senatore Merlo è stata pertanto avanzata la richiesta di rivalutazione dei servizi consolari nel Saarland, confermando che, dopo la chiusura del Consolato d’Italia, i connazionali godevano fino al 2014 della completa copertura dei loro servizi essenziali grazie a uno Sportello consolare con personale alle dipendenze del Consolato Generale a Francoforte.
La richiesta di tornare a quella situazione è stata chiara com’è stata chiara anche la solidarietà espressa nei confronti di altre collettività colpite dalle chiusure consolari dai governi passati.
Sul piano generale, il Comites di Saarbrücken ha ribadito al Sottosegretario Merlo che una migliore offerta dei servizi consolari può essere realizzata solo se preceduta da un incremento del personale consolare, sia esso assunto in loco sia esso inviato dal MAECI.
L’incremento di personale si rende necessario ora più che mai per smaltire le richieste di servizio accumulate a causa delle misure di cautela contro la pandemia e per affrontare il nuovo attesissimo servizio di rilascio delle Carte d’Identità elettroniche.
La situazione di partenza a Saarbrücken è però unica, ottimale e non soggetta a nuove assunzioni per dare quel segnale di attenzione che la collettività si aspetta. Non è, infatti, necessario parlare di aperture o riaperture di uffici. I locali gratuiti sono stati messi a disposizione dal Governo regionale del Saarland sin dal 2014 ed erano destinati dal primo momento a mantenere in essere quello sportello consolare.
Il Comites del Saarland ha chiesto al Sottosegretario di Stato Ricardo Merlo che quei locali siano ora adibiti alla loro primaria funzione e che siano insediati con personale MAECI per il quotidiano servizio alla collettività del Saarland (circa 27.000 connazionali tra iscritti AIRE e residenti di fatto) cui si aggiungono i circa 10.000 connazionali residenti nei centri vicini del Palatinato come le città di Treviri e Kaiserslautern.
Il collocamento di personale a Saarbrücken serve anche a sgravare la sede centrale di Francoforte sul Meno già cronicamente intasata. Chi rende le impronte a Saarbrücken non deve recarsi a Francoforte per affollare quegli Uffici.
Il Senatore Merlo è venuto a Saarbrücken per avere un quadro chiaro della situazione. Il Comites l’ha offerto senza mezzi termini e con proposte costruttive, realizzabili a costo zero.
L’impressione lasciata a Saarbrücken dal Sottosegretario Ricardo Merlo ai rappresentanti eletti della collettività italiana del Saarland è stata quella di un interlocutore attento, sensibile e volenteroso a rimuovere eventuali ostacoli per ripristinare a Saarbrücken una presenza consolare dignitosa, funzionale, affidata a personale pubblico ben addestrato e attrezzato, senza che i nostri connazionali siano mai più dipendenti dalla disponibilità di soggetti volontari, anche se istituzionalmente ufficializzati”.