Venerdì 28 giugno, nella città di Tegucigalpa, si è svolto il primo incontro del MAIE nella Repubblica dell’Honduras.
L’evento ha avuto luogo presso il ristorante Il Padrino, ex sede diplomatica/consolare italiana, oggi diventato uno dei locali più rinomati dalla comunità italiana in Honduras, dove la preparazione di ogni piatto è stata curata dal proprietario Giuliano Rinaudo.
La serata è iniziata alle 20:00 e ha visto la partecipazione di diverse famiglie italiane e italo-discendenti residenti in Honduras.
L’evento – svoltosi in coordinamento e con il sostegno del vicepresidente MAIE Vincenzo Odoguardi – ha mostrato un grande impegno della comunità italiana, con molti partecipanti che hanno affrontato lunghi viaggi per essere presenti.
L’incontro è stato accompagnato anche da professionisti legali che hanno fornito la consulenza necessaria per costituire l’Associazione degli Italiani Honduras e con l’offerta di assistenza legale per le pratiche di cittadinanza alla comunità italo-discendente.
“Dopo la chiusura dell’ambasciata a Tegucigalpa (Honduras), la situazione consolare – si legge in una nota del MAIE – è peggiorata. Attualmente, i cittadini italiani in Honduras devono recarsi in Guatemala per il rinnovo del passaporto o per altri servizi consolari. Una situazione simile si è verificata nella Repubblica Dominicana, ma grazie alla dura lotta del MAIE e della comunità locale, si è riusciti finalmente a ripristinare l’ambasciata. Anche se i problemi non sono finite del tutto, esiste almeno una rappresentanza diplomatica consolare in loco”.
“Durante l’incontro, vari italiani hanno espresso le loro lamentele. La principale preoccupazione riguarda la mancanza di servizi consolari e la scarsa conoscenza delle piattaforme “Prenot@mi” e “Servizi Consolari“. Il Coordinatore del MAIE, Giuseppe Vijil Scalisi, ha promesso di impegnarsi a svolgere un lavoro informativo su come iscriversi alle piattaforme e registrare la propria scheda anagrafica”.
“In Honduras, la presenza italiana è maggiore rispetto a quella ufficialmente registrata. Secondo informazioni, alcuni preferiscono tornare in Italia per rinnovare il passaporto, piuttosto che viaggiare fino in Guatemala. In particolare, un connazionale ha dichiarato: “Lì dove non ci sono i diritti, mancano i doveri. Quindi a cosa serve iscrivermi se non esiste un’ambasciata/consolato?”.
“Il Coordinatore spera che questi problemi consolari vengano risolti al più presto e continuerà a lottare per la comunità italiana. Durante l’incontro, è stata anche annunciata ufficialmente la creazione della Società Italiana, un’associazione senza fini di lucro che unirà la comunità italiana in Honduras. L’obiettivo – spiega in conclusione il comunicato MAIE – è non solo riunire i membri della comunità e continuare ciò che hanno iniziato i nostri migranti del primo e secondo dopoguerra, ma anche un riferimento, rappresentare e tutelare i diritti degli italiani in Honduras”.