Mariano Gazzola, vicesegretario CGIE per l’America Latina, intervenuto alla conferenza stampa organizzata dal Consiglio generale degli italiani all’estero – a cui anche ItaliaChiamaItalia ha partecipato – ha sottolineato come i servizi consolari, nella zona di propria competenza, siano totalmente inefficienti.
Ottenere un appuntamento in Consolato è missione impossibile, per rinnovare il passaporto servono mesi se non anni. Per non parlare della richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana: un servizio di fatto inesistente.
Per la cittadinanza ius sanguinis siamo ormai arrivati allo “ius fortunae”, ha detto un Gazzola tristemente ironico, nel senso che è da ritenersi fortunato il connazionale che riesce ad ottenere un appuntamento presso il Consolato. “Ormai le persone preferiscono andare in Italia, non senza sacrifici, e fare la cittadinanza presso i Comuni”.
Secondo il consigliere CGIE “il problema non è più la consistenza numerica della comunità. Ci sono alcuni casi che riguardano comunità italiane di poche migliaia di connazionali. Ci sono servizi che tendono a scomparire del tutto. In Perù, per esempio, dal 2020 il servizio cittadinanza non esiste più. Anche in Bolivia, dove esiste una piccola comunità italiana, da un paio di mesi il servizio di riconoscimento della cittadinanza è stato sospeso, così i connazionali ivi residenti non possono più richiederlo. Così come non possono farlo tanti italoargentini, perché anche qui in Argentina questo servizio è di fatto inesistente”.
Sul caso di Londra, dove è stato chiuso un accordo tra il Consolato generale e i patronati presenti nel Regno Unito per il rinnovo del passaporto, Gazzola ha osservato: “Non è possibile che un Consolato abbia deciso per conto proprio di anticiparsi alla convenzione coi patronati” che da tempo è sul tavolo del CGIE “e abbia dato ai patronati la possibilità di fissare appuntamenti con i connazionali, mentre in altre parti del mondo non è possibile farlo. Anche per questioni di privacy”.
“Ci aspettiamo che il governo nei prossimi giorni dia la delega per gli italiani nel mondo a uno dei sottosegretari alla Farnesina, perché il vero problema – ha concluso Mariano Gazzola – è che qui non c’è alcuna vera conduzione politica”.