Si è parlato di frontalieri, ieri a Italiani nel mondo chiamano Roma, la trasmissione in onda tutti i giovedì sui canali di Youdem. Le discriminazioni nei riguardi di questa categoria di lavoratori ‘migranti’ sono diminuite, ma ancora non si è arrivati ad una parità di trattamento con gli altri lavoratori a livello fiscale, previdenziale, strutturale.
L’on. Franco Narducci, Pd, eletto nella ripartizione estera Europa, da sempre in campo per la difesa dei diritti dei frontalieri, ospite a Youdem ha ribadito la preoccupazione per la mancanza di un dialogo tra il nostro Paese e la Confederazione elvetica e auspicato una ripresa dei negoziati con la Svizzera.
Per Gianmarco Gilardoni (Cisl), i frontalieri rappresentano l’anello debole del mercato del lavoro, spesso trattati come ‘ostaggi’ in dispute tra governi di paesi confinanti, come ad esempio nella questione fiscale Italia-Svizzera considerati come evasori e non come lavoratori, o nella Repubblica di San Marino, fino a poco tempo fa aventi diritto solo a contratti a tempo determinato.
Per Claudio Pozzetti (Cgil) i frontalieri devono essere considerati al pari degli altri lavoratori, non come arma di ricatto dei governi, e il Parlamento dovrebbe porre maggiore attenzione a questa categoria. Roberto Cattaneo (Uil), analizza questo fenomeno e pone l’accento sull’evoluzione professionale dei frontalieri, lentissima e continua dal 2005, di lavoratori specializzati con diploma o laurea. Coro unanime dei sindacati, critici verso le autorità italiane e locali che spesso mostrano disinteresse nei riguardi di questa mobilità transnazionale, e preoccupati anche da fenomeni di discriminazione nei riguardi dei frontalieri, di alcuni gruppi politici, come la Lega Ticinese, che a volte sfociano in episodi di razzismo.
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