Il bene dell’Italia prima di tutto. L’incoraggiamento del Presidente della Repubblica era ad essere coerenti con gli impegni presi con l’Unione Europea, e quella coerenza c’è stata. La road map tracciata a Bruxelles detta un piano da qui al 2012, e le decisioni prese dal Consiglio dei ministri di ieri anticipano di gran lunga quel piano. Alcune disposizioni saranno nell’emendamento che il Parlamento voterà a metà novembre e che quindi prima di Natale entrerà in vigore. Altre faranno parte di un decreto legge, e quindi immediatamente esecutive. Altre ancora, infine, saranno inserite in diversi disegni di legge.
Un vero e proprio pacchetto Europa. Non c’è niente di meno rispetto a quello che l’Ue chiedeva. Anzi, direi che c’è di più. Abbiamo sbagliato nella comunicazione, ma la sostanza è quello che conta. L’Italia, dunque, non va certo a Cannes a mani vuote.
Non possiamo offuscare l’immagine dell’Italia nel mondo quando invece chiediamo alla classe politica italiana quell’impegno di larga condivisione a cui il Parlamento saggiamente ci chiama.
Misure strutturali, fondamentali – come la flessibilità del mercato del lavoro ed un innalzamento dell’età pensionabile – restano parte del pacchetto Europa. Ed è sorprendente che venga chiesto, da parte di qualcuno, perché non siano state adottate con decreto, nel momento in cui proprio su queste misure si è invocato e si invoca un dialogo con le parti sociali. Sul pacchetto Europa la maggioranza non può essere risicata o incerta. Non sarebbe un danno al governo. Sarebbe un danno all’Italia. Moltiplichiamo dunque gli sforzi per fare di più, per fare meglio e per farlo insieme. E’ il momento di una responsabilità collettiva, che dovremmo, seguendo il monito del Presidente della repubblica, auspicare e promuovere.
*ministro degli Esteri
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