Sul fronte della stampa all’estero, in particolare in Sudamerica, il governo italiano ”ha sfortunatamente un ruolo da spettatore, perche’ ha smesso di avere un ruolo di promozione”: lo ha ricordato Franco Siddi, segretario Fnsi, rilevando il problema dei tagli nel settore, durante un seminario in Uruguay.
”La stampa italiana all’estero ha un ruolo vitale, che va sostenuto per favorire sia la promozione della lingua sia la presenza del nostro Paese”, ha sottolineato Siddi, uno dei partecipanti a un seminario a Montevideo sul ‘futuro dell’informazione italiana in Sudamerica’. Siddi ha tra l’altro ricordato la situazione delle ”agenzie di stampa, che non sanno se avranno gli aiuti dello Stato per poter essere presenti nel mondo. La stessa Ansa, compagnia ‘di bandiera’ per l’informazione italiana, vive nell’incertezza di nuovi tagli: e’ la principale agenzia indipendente del Paese e non puo’ permettersi di ridurre ancora i propri uffici in un’area di influenza italiana quale il Sudamerica”.
La mancanza di sostegno della stampa italiana all’estero ”viene presentato come un tema economico” ma e’ invece – ha aggiunto Siddi – ”una scelta politica, in quanto e’ la politica che ha il compito di fare delle scelte selettive nell’interesse non di parte ma del paese”. All’estero – ha concluso – la stampa italiana ormai e’ considerata ”residuale”: prevale ”una concezione materialistica, nella quale la cultura e la lingua non hanno un valore commerciale”. Un altro dei presenti al seminario, il giornalista e scrittore Pantaleone Sergi, ha ricordato che nel mondo esistono circa 400 media italiani: ”Fa tristezza – ha ricordato – vedere la situazione di tali media, che sono custodi dell’italianita’ all’estero”. Al seminario hanno partecipato tra gli altri gli ex presidenti uruguaiani Luis Lacalle e Jorge Batlle, e l’ambasciatore a Montevideo Massimo Leggeri. L’incontro e’ stato organizzato dal presidente della Fondazione Italia nelle Americhe e direttore del quotidiano Gente d’Italia, Mimmo Porpiglia.
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