Marco Fedi, deputato uscente del Pd eletto all’estero e residente in Australia, ha scelto di non ricandidarsi, dopo ben tre legislature alle spalle. Intervistato dal Globo, giornale italiano edito in Australia, Fedi ha definito “una scelta sofferta” la sua decisione, dovuta ad aspetti politici ma anche personali.
“Molti colleghi, tra cui lo stesso senatore Francesco Giacobbe e il capogruppo del partito Ettore Rosato, mi hanno chiesto di ripensarci – confessa Marco Fedi -, e persino altre forze politiche mi hanno offerto di presentarmi tra le loro fila, ma la mia decisione è ferma”. Una decisione “molto sofferta” perché – ammette – “dopo 12 anni di attività parlamentare non è facile fare un passo indietro”. La politica – secondo Fedi – “ti entra nel sangue, anche se a volte il sangue rischia di avvelenartelo”, nel senso che in alcuni momenti “ti esalta” ma in altri diventa davvero difficile.
“Il mio auspicio per il Pd – sostiene Fedi – è che ritrovi il modo di ascoltare gli elettori. Non basta ottenere risultati positivi; cito le unioni civili e il testamento biologico o i dati economici in ripresa, ma bisogna dialogare con le persone, ascoltarle e tenere insieme un’idea di partito”.
Dal punto di vista politico poi, anche su alcune scelte “bisognerebbe” – come sostiene Fedi – avere la lucidità di “assumersi alcune responsabilità se le misure su cui ha puntato hanno raggiunto dei risultati positivi, ma non sufficienti a cambiare nel profondo la vita delle persone”.
“Negli anni – rivendica – mi sono trovato a giocare una partita molto difensiva nei confronti soprattutto dei governi di centrodestra, che hanno tagliato risorse importanti per gli italiani all’estero, soprattutto per quanto riguarda l’insegnamento della lingua, ma nell’ultima manovra siamo riusciti a recuperare almeno una parte di quelle risorse importanti, sia per la scuola, sia per le pensioni”.
Battaglie vinte che molto presto però faranno parte del passato. “Le mie esigenze personali ora sono quelle di un rientro alla normalità, perché – confessa Marco Fedi – è inutile nascondersi. Quella di parlamentare è una condizione privilegiata che rischia di portarti ad un distacco dalla realtà. Questo rischio è concreto e io sento personalmente di dovere di evitarlo tornando alla mia realtà, che è quella della mia vita qui in Australia”.
“Questo non vuol dire che la politica non sarà più parte della mia vita – mette in chiaro -, perché la politica è una passione e un interesse che non muore”. “Ma i miei progetti ora sono altri e – dice anche con un po’ di sollievo – guardano a un futuro in Australia”.