“In un precedente comunicato l’on. Fucsia Nissoli, relativamente alle misure incluse nella legge di bilancio 2018 per gli italiani all’estero, si proponeva come soccorso alpino alla maggioranza dalla postazione di minoranza assunta da qualche mese, a seguito dell’ennesimo giro di valzer fatto in sede politica e parlamentare dopo oltre quattro anni di sostegno alla maggioranza”. Inizia così la nota con cui l’On. Marco Fedi, deputato Pd eletto oltre confine e residente in Australia, replica ancora una volta a Fucsia Nissoli, deputata eletta nel Nord e Centro America nella lista Monti e da qualche mese passata a Forza Italia.
“La replica che ha voluto fare alla nostra nota, nella quale negavamo che un qualsiasi emendamento a firma Nissoli fosse stato approvato, ci convince – prosegue Fedi – che la questione dirimente per la collega nordamericana non è quella del “soccorso alpino”, ma quella del soccorso regolamentare e, soprattutto, del soccorso linguistico, di cui sembra esserci deciso bisogno”.
L’on. Nissoli, infatti, “che mi chiama sprezzantemente Fedi “l’australiano”, per dimostrare l’indimostrabile è costretta a fare “l’indiana”, introducendo una nuova figura nel regolamento della Camera: l’”approvazione per assorbimento”. È la prima volta che se ne sente parlare nel Parlamento, ma naturalmente l’innovazione è sempre interessante, sicché plaudiamo vivamente a Fucsia, indiana innovatrice”.
“Sul piano linguistico, la cosa si fa più imbarazzante, dal momento che la citazione che ella stessa riporta smentisce alla radice quanto tenta di sostenere. Le parole del relatore Boccia, da lei richiamate (“l’emendamento Fitzgerald Nissoli 33-bis.11 risulta assorbito dalla approvazione dell’emendamento Fedi 33-bis.22 …”) significano semplicemente che l’emendamento Fedi, il cosiddetto emendamento omnibus per gli italiani all’estero, è stato già approvato e che l’emendamento Nissoli e tutti gli altri dello stesso tenore sono diventati ormai superflui e destinati a restare per strada.
È da ricordare che l’emendamento Fedi è arrivato alla commissione Bilancio con il pieno avallo della commissione Esteri, che non ha mai votato né sostenuto, invece, un emendamento Nissoli.
Quando la commissione Bilancio ha voluto integrare l’emendamento omnibus, come è accaduto per il Venezuela, i lettori di italiano e il cimitero italiano di Tripoli, lo ha fatto formalmente, prevedendo le voci e le relative somme ad esse destinate.
Dov’è la voce dell’emendamento Nissoli, dove sono le risorse destinate? Nessuno lo sa, nemmeno la collega Nissoli. Semplicemente perché ai fini contabili e amministrativi non esistono.
Delle due l’una, allora: o l’on. Nissoli caccia i quattrini dell’emendamento fantasma oppure accetta con umiltà il soccorso linguistico necessario per interpretare i documenti parlamentari.
A meno che, nonostante i suoi “nobili” appelli ad una competizione elettorale rispettosa, la gentile collega non si sia già inoltrata nella selva della campagna elettorale, in cui notoriamente tutte le vacche diventano grigie e tra le ombre possano comparire anche emendamenti mai inseriti nel bilancio dello Stato”.
“Per quanto ci riguarda – conclude Fedi – noi siamo per il rispetto e soprattutto per la verità. Anzi, non può esistere rispetto senza verità. Buona campagna elettorale a tutti”.
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