L’assistenza operativa 24 ore su 24 agli italiani che all’estero si trovano in situazioni difficili, una capillare informazione su dove e come favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane, massima trasparenza sulle iniziative della cooperazione allo sviluppo: sono tra i principali servizi assicurati dalla Farnesina, che il Ministero degli Esteri ricorda oggi, segnalando tutti gli strumenti messi a disposizione per la sicurezza dei connazionali e la promozione del Sistema Paese.
L’attività dell’Unità di crisi rappresenta il "punto di gestione ed interazione con le altre amministrazioni centrali" per assistere i nostri connazionali all’estero; un modello "moderno ed efficace, dotato di strumenti di alta tecnologia al servizio del Paese e del cittadino".
Due gli strumenti informatici principali: www.viaggiaresicuri.it, che mette a disposizione del cittadino informazioni di carattere generale sui Paesi esteri, ivi comprese quelle relative alla situazione di sicurezza; www.dovesiamonelmondo.it, che consente agli italiani che si recano temporaneamente all’estero di segnalare – su base volontaria – i dati personali, al fine di permettere all’Unità di Crisi, nell’eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di pianificare con maggiore rapidità e precisione interventi di soccorso.
La Farnesina, inoltre, "accompagna" il Sistema Paese all’estero. In particolare, per quanto riguarda le imprese, è online nel sito del MAE la nuova sezione dedicata alla loro internazionalizzazione.
Si tratta di uno strumento che si aggiunge al sostegno fornito quotidianamente dalle Ambasciate, dai Consolati e dagli ex Uffici dell´ICE al sistema delle imprese italiane all’estero.
In rete anche l’approfondimento sulla cooperazione: il notiziario, secondo quanto scrive il Direttore Generale, Elisabetta Belloni, si propone una duplice esigenza: "da un lato,quella di assicurare la maggiore trasparenza possibile sulle attività della Cooperazione Italiana, dando la possibilità all’utenza, ed in particolare ai contribuenti italiani, di conoscere come vengono utilizzati i fondi destinati all’attività di Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) messa in atto dal nostro Paese, non solo attraverso l’accesso agli atti e alle delibere formali che ne disciplinano l’impiego ma anche ricevendo dalla viva voce degli "addetti ai lavori" le informazioni, i dati e i commenti sulle singole iniziative e sui principali temi di cooperazione. La seconda, non meno importante esigenza, è invece quella di diffondere una "cultura della Cooperazione", illustrando, per quanto possibile, i molteplici aspetti in cui essa si articola ed il variegato insieme di attori che di essa sono protagonisti (non solo lo Stato, quindi, ma anche le altre Amministrazioni pubbliche, le ONG, i volontari, le Istituzioni religiose, la società civile nel suo complesso, gli stessi beneficiari)".
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