Fabiana Barulli è una giovane imprenditrice del settore vitivinicolo che da alcuni anni si è trasferita a New York. Pugliese di San Giorgio Jonico, ha accettato la sfida del sogno americano. Laurea in Economia e Commercio all’Università di Bari, è diventata una degli ambasciatori del made in Italy nel mondo. I suoi vini vanno a ruba negli States, dove è sempre più apprezzato il prodotto italiano per eccellenza.
Intervistata dal Corriere della Sera, Fabiana spiega: “La mia giornata inizia molto presto, anche alle 5 di mattina, per i contatti con l’Italia. Poi inizio il tour dei ristoranti e degli alberghi per promuovere i miei vini. Il lavoro mi impegna anche quindici ore al giorno. E’ faticoso ma sono felice. Ho l’opportunità di promuovere la mia azienda e la mia terra. Mi reputo fortunata di essere nata nella terra del sole ed una delle più belle regioni d’Italia, la Puglia, e di poter avere l’opportunità di vivere questa magnifica esperienza in una delle città più ambite al mondo”.
Fabiana da New York seguo i contatti commerciali, con il Nord America, l’Australia, la Cina e l’Europa. La sua giornata di lavoro dura anche 14 ore, tra contatti con l’estero e la promozione dei propri vini tra alberghi e ristoranti. All’inizio non è stato affatto semplice: “In Italia mi scoraggiavano dicendo che era difficile vendere il vino agli americani perché non lo capiscono. E’ successo il contrario. Gli americani apprezzano molto i vini italiani e soprattutto quelli meridionali”. Le prime difficoltà? “E’ fondamentale affidarsi a degli importatori affidabili. C’è, poi, il fattore donna. Siamo ancora poche in questo settore e scontiamo ritardi e pregiudizi. Le cose stanno cambiando. Oggi le donne entrano in questo settore con un alto grado di istruzione. Questo favorisce la comunicazione e la presentazione del prodotto”.
Primitivo di Manduria, Negroamaro, Fiano del Salento: sono i vini prodotti dall’azienda familiare che vengono più apprezzati nel mercato americano. Lei spiega: “Il territorio è fondamentale per la promozione del vino. Negli Stati Uniti, la Puglia non la conoscono ancora, anzi mi ritrovo sempre a spiegare “the heel of the boot”. Gli americani stanno iniziando ora a conoscerla, soprattutto negli ultimi anni con lo sviluppo turistico pur essendo il primitivo “parente” dello zinfandel californiano”.
Progetti di lungo e medio termine? “Tanti. Da New York ho capito che anche nel settore vini l’e-commerce prenderà sempre più piede. Sto spingendo affinché la nostra azienda adotti una piattaforma di e-commerce che ci possa dare visibilità mondiale. Poi portare le innovazioni del settore in Italia. Vendere, far conoscere il prodotto è importante ma soprattutto è necessario capire dove va il mercato ed innovarsi. Poi c’è la promozione territoriale. A novembre sarò in giro in Texas a promuovere la Puglia e i miei vini”.
Il rapporto con l’Italia e la Puglia? “Fondamentale. Sono appena rientrata a New York dopo una permanenza di un mese in Italia. Ho partecipato alla vendemmia notturna e successivamente accompagnato un gruppo di imprenditori americani interessati a conoscere la realtà turistica ed agricola pugliese. Mi considero una ambasciatrice della mia terra in terra d’America. Qui ho capito e cerco di mettere a frutto le enormi potenzialità economiche e commerciali della Puglia e del Sud. Ma niente può essere improvvisato”. Avanti così Fabiana, sempre più in alto.
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