Fra i partiti che si rivolgono agli italiani all’estero, il Popolo della Libertà sembra quello più in difficoltà. A dirlo sono proprio alcuni dei protagonisti del partito all’estero, come abbiamo riportato in questi giorni su ItaliaChiamaItalia. Gente che fa associazionismo e politica da una vita, non certo ultimi arrivati. Persone che non hanno bisogno di compiacere nessuno, ma che hanno il coraggio di esprimere le proprie opinioni senza doversi nascondere dietro un dito, senza pensare se con i concetti che esprimono fanno o no piacere a qualcuno.
Assoluta libertà di pensiero, dunque. Come quella di Vincenzo Arcobelli, intervistato nei giorni scorsi dal nostro quotidiano online, o quella di Ermanno Filosa, che abbiamo sentito proprio in queste ore, secondo il quale il primo passo che dovrebbe fare Angelino Alfano come segretario PdL sarebbe quello di nominare un coordinatore per il Pdl nel Mondo.
Ma nella lunga intervista con la colonna del centrodestra per il Centro America, abbiamo parlato anche di altri partiti. Come quello dell’On. Ricardo Merlo, per esempio, il Maie – Movimento Associativo degli Italiani all’estero. Già, perchè se il PdL sembra, come affermato da Filosa, "fermo e alla deriva", altri partiti fra gli italiani nel mondo si muovono e come: "Il Maie è molto presente e attivo in tutta l’America del Sud. Noto che si sta muovendo anche in Australia, in Nord America e in Europa. Sono convinto che raccoglierà dei buoni frutti. Dimostra di essere presente e di coinvolgere gli italiani nel mondo, cosa che non fa il PdL. Forse, anzi certamente, l’assenza del PdL nel mondo favorisce forze politiche come quella del Movimento delle Libertà di Massimo Romagnoli o di Merlo, aggregazioni di uomini, fantasie ed entusiasmo per raggiungere obiettivi che alla fine saranno certamente apprezzati”.
E Fini, con il suo Futuro e Libertà? “Fini si è mosso, ma poco. Il Fli è presente all’estero, ma non a livello del Movimento delle Libertà né del Maie. Futuro e Libertà fa un tentativo che sarà difficile realizzare con la stessa fecondità di obiettivi degli altri due movimenti. Ma c’è senz’altro anche lì la buona volontà, i fatti ci diranno quali saranno i risultati”.
Intanto il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo cresce anche fra gli italiani nel mondo. Alle prossime elezioni vincerà l’anti-politica? “In primo luogo Grillo, con la sua anti-politica, evidenzia un sintomo, non una malattia. Bisogna fare buona politica e quando si fa la buona politica l’anti-politica scompare, perché non ha motivo di esistere. Certo, attualmente lo scenario dei partiti è disastroso. Guardate cos’è successo alla Lega, coinvolta in una tempesta di scandali senza fine. Gli altri partiti annaspano. Se tutto lo schieramento politico ha dovuto nominare un governo tecnico per andare avanti, in pratica ha manifestato la propria incapacità. Grillo – osserva Ermanno Filosa a colloquio con Italiachiamaitalia.it, in un’intervista che sarà pubblicata integralmente nelle prossime ore – raccoglie la protesta che esiste fra i cittadini. E siccome all’estero c’è un vuoto di iniziativa politica essenziale, a parte MdL e Maie, a parte il Pd che pure si muove bene, Grillo copre questo vuoto. Viene richiamato, invocato, molti dicono che alle prossime elezioni voteranno il Movimento 5 Stelle. E’ chiaro allora che Grillo ormai non rappresenta tanto l’anti-politica, quanto un’abile tattica di raccolta-dati che denuncia gli aspetti deteriori delle vicende politiche. Lui ha spazio perché esiste la cattiva politica, che nutre un uomo come Grillo e il suo movimento”.
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