Caro Domenico Erio, Coordinatore del PdL in Francia e consigliere Cgie, interviene nel dibattito che riguarda la soppressione della Circoscrizione estero, commentando l’editoriale di Gian Luigi Ferretti: "Il Direttore de L’Italiano ha visto giusto e ha scosso l’albero. Infatti, assistiamo a un dibattito che vola un po’ più alto dei soliti Cicero e altre catene SANTONIANE. Mantica (il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, ndr) é quello che é, sin dall’inizio affermò che lui degli italiani all’estero se ne fregava (anche quelli del suo partito, parlamentari o altri) e che voleva rivisitare questo mondo dell’emigrazione che costava per farne un bel tappeto su cui asciugarsi le scarpe. I nostri eletti lo hanno seguito a ruota pensando ottenerne non so quale beneficio. Ferretti, come Filosa, hanno scritto contro, ma inascoltati, direi ‘bluffati’, per aver seguito la linea classica della politica per gli italiani all’estero, mentre si giocava la riforma della Farnesina e una situazione economica di cui facevamo le spese per primi", prosegue Erio; "i più facinorosi sbraitavano, il governo lavorava, alcuni di noi – sempre inascoltati e addirittura contestati – cercavano di capire e proponevano… purtroppo erano parole nel deserto".
"Oggi dobbiamo riprendere il discorso serio che, sia Ferretti, che, in maniera diversa e forse un po’ accanita, Filosa, ripropongono. Certo non sono né il Corriere, né La Stampa, né La Repubblica, ma penso siano quel che di meglio si faccia giornalisticamente per il nostro piccolo mondo di Peppone e Don Camillo all’estero. Allora avanti con il dibattito e prepariamo qualcosa di serio, pensato, drasticamente inconfutabile per un momento forte a Roma, in ottobre (appena prima di tante cose a venire)".
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