Due militari italiani, che erano presenti sulla petroliera italiana Enrica Lexie, sono accusati di avere ucciso due pescatori italiani, lo scorso mercoledì, perchè scambiati per pirati. I due militari si trovano in queste ore in custodia cautelare dalla polizia del Kerala. Secondo alcune fonti, in realtà non sarebbero ufficialmente in stato di fermo, ma le autorita’ indiane – di fatto – impediscono il loro ritorno a bordo della Enrica Lexie.
I due maro’, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono assistiti dal Console generale d’Italia in India, Giampaolo Cutillo, e dall’addetto militare italiano presso l’ambasciata di Delhi Ammiraglio Franco Favre. Continuano a ribadire la loro versione originaria dei fatti: sono stati attaccati da un peschereccio con a bordo 5 persone armate, così si sono difesi.
‘Il peschereccio si avvicinava e non ha risposto ai segnali. Che quello fosse un atteggiamento ostile, tipico di pirati intenzionati ad abbordare la nave, ce lo ha confermato il fatto che in coperta c’erano cinque persone armate. Sono state messe in atto tutte le procedure previste: a 500 metri abbiamo sparato una prima raffica di avvertimento, a 300 un’altra, a 100 l’ultima. In tutto solo 20 colpi, che sono finiti in aria e in mare, nessuno ha centrato il peschereccio. Dopo la terza raffica l’imbarcazione se n’e’ andata, senza aver riportato danni apparenti’. E’ dal primo momento che il capo del team di protezione del reggimento San Marco imbarcato sulla Enrica Lexie racconta questa storia ed anche oggi, davanti alle autorita’ indiane che accusano lui e un suo commilitone di aver ucciso due pescatori inermi, ribadisce: ‘noi non c’entriamo’.
La Farnesina parla di un "atto unilaterale" da parte delle autorità indiane, che di certo aumenta le tensioni fra Italia e India.
Una prima riunione fra la delegazione di funzionari dei ministeri di Esteri, Difesa e Giustizia inviata a Delhi e funzionari indiani ‘non ha permesso di raggiungere una posizione condivisa. I ministri coinvolti continuano a seguire direttamente gli sviluppi del caso che vede coinvolto l’equipaggio della nave di bandiera italiana Enrica Lexie, tenendone informato costantemente il Presidente del Consiglio Monti.
La Farnesina ricorda che i militari italiani interrogati oggi in India per l’omicidio di due pescatori "sono organi dello Stato italiano e pertanto godono dell’immunità dalla giurisdizione rispetto agli stati stranieri", perchè sono sulla Enrica Lexie in base ad una legge italiana e alle risoluzioni Onu sulla lotta alla pirateria.
Nel frattempo Fabio Evangelisti, vicepresidente vicario del gruppo Idv alla Camera, chiede che il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, riferisca sul caso in Parlamento e "dica se queste notizie corrispondono al vero". "Il ministro – scrive ancora Evangelisti in una nota – oltre a far luce sull’effettiva dinamica di questa vicenda, dovrebbe forse rivedere le norme sull’utilizzo di guardie private e contractors in funzione antipirateria, cosi’ come previsto dal decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali".
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