Si stanno scannando a parole. Si accende ancora di più il clima da campagna elettorale. Pd e Forza Italia se le stanno dando di santa ragione. A scatenare lo scontro un articolo a firma di Fucsia Nissoli nel quale la deputata, eletta con la lista Monti nel Nord e Centro America, spiega il perché del suo passaggio a Forza Italia, dopo avere cambiato più volte gruppo parlamentare nel corso della legislatura.
Non lo avesse mai fatto. Le ha risposto subito l’On. Marco Fedi, Pd, in un lungo intervento pubblicato su ItaliaChiamaItalia, nel quale il deputato dem tra le altre cose accusa Nissoli di essere “produttrice di nulla”.
A questo punto interviene addirittura Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera, che – certamente sollecitato da Nissoli, così come lo era sempre Dellai, l’ex capogruppo di Fucsia – in una nota dichiara: “Forza Italia è da sempre in prima linea per gli italiani all’estero”.
“Leggiamo dichiarazioni farneticanti da parte del Partito democratico nei confronti del presidente Silvio Berlusconi, di Forza Italia, e della nostra deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli”, scrive Brunetta: “Lo sconosciuto parlamentare dem, Marco Fedi, mette una dietro l’altra una serie assurda di bugie e falsità”, secondo l’azzurro, che aggiunge: “Il nostro movimento politico, sin dai primi anni della sua costituzione, e’ stato ed e’ da sempre in prima linea per gli italiani all’estero, per i loro bisogni, per la loro rappresentanza democratica”.
“Ricordiamo al distratto deputato del Pd – continua – che se oggi lui siede negli scranni del Parlamento e se puo’ permettersi di formulare simili accuse lo deve alle azioni concrete del governo Berlusconi, che con la legge Tremaglia prima e con la legge elettorale varata nel 2005 poi permise il primo voto per corrispondenza degli italiani residenti all’estero in occasione di due referendum del 2003 e per le elezioni politiche del 2006. Renzi, con l’Italicum e con la sua riforma della Costituzione, voleva intaccare questa conquista di civilta’. Gli italiani, anche quelli all’estero, seguendo l’indicazione di Forza Italia, gli hanno detto di ‘No’. Fedi si metta l’anima in pace, faccia politica, se ne e’ capace, e insulti semmai i suoi compagni di partito. Con Forza Italia si misuri sul campo e vedremo alle prossime elezioni – conclude Brunetta – se gli italiani residenti all’estero staranno dalla sua o dalla nostra parte”.
Nel dibattito interviene anche Eugenio Marino, Responsabile Partito Democratico per gli italiani nel mondo: “Forza Italia ricomincia a farsi sentire all’estero con un forte vuoto di contenuti e di memoria”. “Brunetta ricorda le azioni del Governo Berlusconi e la legge sul voto per corrispondenza – afferma Marino – che permetterebbe ai parlamentari eletti all’estero di sedere in Parlamento, ma sorprendentemente dimentica che quella è una legge attuativa e che i parlamentari eletti all’estero ci sono grazie alla riforma costituzionale voluta e varata durante i governi de l’Ulivo dal 1996 al 2000, quando Berlusconi era all’opposizione”.
“Brunetta poi aggiunge – prosegue il dirigente PD – che la riforma costituzionale voluta da Renzi avrebbe intaccato la conquista della Circoscrizione estero (tra l’altro cosa falsa), ma dimentica ancora che l’on. Nissoli non solo l’ha votata in Parlamento, ma si è spesa tra gli italiani all’estero perché votassero Sì al referendum: cosa che è puntualmente avvenuta a stragrande maggioranza”.
“Dal canto suo l’on. Nissoli – prosegue ancora Marino – aveva sostenuto su La Voce di New York (dando inizio a questo dibattito sulla stampa), che Berlusconi avrebbe tolto l’IMU sulla prima casa degli italiani all’estero e, ancora una volta, l’on. Brunetta dimentica di dire con quale atto parlamentare o di governo sia avvenuto (ce lo dica per piacere), poiché l’unico atto di Berlusconi in materia, come sostiene Fedi, ha abolito l’ICI a tutti gli italiani e ha considerato gli italiani all’estero come proprietari di seconda casa, aumentando notevolmente l’ICI rispetto a quanto aveva fatto per loro Prodi”.
“Infine, la cosa più sorprendente di Brunetta – conclude Marino – riguarda la citazione di Tremaglia, del quale il capogruppo FI dimentica di dire che nel 2010 aveva lasciato il PDL/Forza Italia e non aveva votato la fiducia del 29 settembre 2010 al Governo Berlusconi proprio in nome degli italiani all’estero, che secondo lui il Governo Berlusconi ‘ha ignorato e continua a ignorare’”. C’è da scommettere che non finisce qui.
Discussione su questo articolo