Da Dagospia
Fatti i debiti calcoli, il numero di giornalisti candidati nelle varie liste non è poi così rilevante, vuoi mettere con altre categorie come gli avvocati? Eppure si è scatenata la solita polemica trasversale da sinistra a destra di giornalisti rosiconi con i colleghi che hanno fatto la scelta della politica.
Come se non fosse chiaro che il problema non è che uno lasci il giornalismo per entrare in politica, ma che quando lascia la politica non dovrebbe tornare a fare il giornalista. Un po’ come per i magistrati, no?
Con buona pace dei rosiconi, che si prodigano su Facebook e twitter, un giornalista, anzi il giornalista più Pop possibile, si candida anche all’estero, in Nord America con il MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, un movimento civico semisconosciuto qui, ma che i deputati eletti all’estero già li porta.
Leonardo Metalli, Rai tg1, esperto di cultura e spettacoli, storico pupillo di Renzo Arbore, estroso, musicista, maniaco del web, dove ha fondato con Cesare Rascel, figlio di Renato, un sito per promuovere l’Italia all’estero che si chiama “mad for Italy”’, il pallino per l’America l’ha sempre avuto, ma è diventato un’ossessione da quando tre anni fa ha sposato Marisa May figlia del mitico Tony May, patron del San Domenico e prima del Rainbow Room, un’icona tra gli italo americani vip e tra gli italiani che vanno a New York.
Metalli si sta preparando la campagna a modo suo, con sponsor e testimonial come Tony Renis, Vittorio Grigolo, Gigi D’alessio, Sebastiano Somma. Stay tuned.