La soluzione politica della crisi in Libia, l’uscita di scena di Gheddafi e il sostegno, anche finanziario, al Consiglio nazionale di transizione (Cnt). Sono questi i temi centrali dell’incontro di domani del Gruppo di contatto sulla Libia, che si terrà ad Abu Dhabi e a cui parteciperà anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Sul primo fronte il nostro paese ribadirà la centralità del ruolo delle Nazioni Unite, sottolineando anche la necessità di valorizzare gli sforzi dell’Unione africana e degli altri attori regionali per favorire una conclusione pacifica del conflitto e l’abbandono del potere da parte di Gheddafi. Il Cnt dovrà però illustrare chiaramente le linee guida del processo di transizione, in modo da fugare i dubbi che alcuni paesi nutrono sulla sua affidabilità e reale capacità di gestire la fase post-conflitto. Frattini riaffermerà la necessità di mantenere la pressione internazionale sul Rais con ogni mezzo legittimo e sostenere il Cnt dal punto di vista politico e finanziario per isolare ulteriormente il regime. Passi importanti in questa direzione sono stati già fatti con il rinnovo della missione Nato “Unified Protector” e l’apertura di un ufficio dell’Onu e dell’Ue a Bengasi. Infine l’Italia punterà a valorizzare l’iniziativa lanciata attraverso la Dichiarazione congiunta del 31 maggio scorso, invitando gli altri partner a seguire il nostro esempio e a procedere al riconoscimento del Cnt sul territorio. Ciò per consentire la concessione di crediti al governo transitorio e autorizzare l’acquisto e la vendita di prodotti petroliferi greggi e raffinati. Se si dovesse raggiungere un accordo, il Consiglio potrebbe disporre entro breve di fondi, in attesa dell’avvio del Meccanismo di finanziamento temporaneo (Tfm).
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