Pronto un ordine del giorno, a firma Salvitti e Borghese, entrambi membri del gruppo Noi Moderati-MAIE a Palazzo Madama, da depositare in Senato, in cui viene affrontato il tema delle doppie imposizioni fiscali. Un argomento, questo, che interessa da vicino tanti italiani nel mondo.
L’impulso alla presentazione dell’odg l’ha dato Vincenzo Odoguardi, vicepresidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, impegnato non da oggi a individuare soluzioni proprio al tema delle doppie imposizioni fiscali.
Qui di seguito, il testo integrale dell’ordine del giorno:
ORDINE DEL GIORNO
Salvitti, Borghese,
Il Senato, in sede di esame del disegno di legge recante la delega al Governo per la riforma fiscale;
premesso che
il citato disegno di legge, composto da 20 articoli distribuiti in cinque titoli, ha come obiettivo la revisione complessiva del sistema fiscale in un’ottica di semplificazione e ridimensionamento della pressione che ormai affligge cronicamente i cittadini italiani;
in quest’ambito, a causa del progressivo innalzamento dell’età media della popolazione, si è posta l’urgenza di risolvere la problematica della doppia imposizione fiscale che colpisce, con maggiore evidenza, coloro che maturano la pensione in Italia e, successivamente, al termine della propria vita lavorativa, trasferiscono la propria residenza all’estero trovandosi a dover sottostare sia alla tassazione dello Stato in cui è stata prestata l’attività lavorativa (nel quale sono stati regolarmente versati i contributi – c.d. “Stato della Fonte”), che a quella prevista dal nuovo Stato di residenza;
considerato che
come emerso dai dati pubblicati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) nel 2021 sono stati prestati all’estero 326.000 trattamenti pensionistici per un ammontare di circa 1,4 miliardi di euro rappresentanti il 2,4% del totale delle pensioni erogate dall’Istituto;
in mancanza di una regolamentazione pattizia, dalla convergenza delle pretese tributarie di più Stati possono sorgere conflitti in materia di potestà impositiva fiscale le cui conseguenze negative ricadono primariamente sui contribuenti;
tra i principi ispiratori e i criteri direttivi generali della delega è espresso all’articolo 2, comma 1, lettera c) l’obiettivo di «razionalizzare e semplificare il sistema tributario […]»;
al fine di arginare il problema della doppia imposizione sui redditi pensionistici e non, negli ultimi decenni sono stati sottoscritti plurimi accordi bilaterali con Paesi terzi, sia comunitari come Francia (L. 20/1992) e Germania (L. 459/1992), che extra-comunitari tra i quali a titolo esemplificativo si citano il Brasile (L. 844/1980), l’Argentina (L. 282/1982), l’Ecuador (L. 377/1989), l’Egitto (L. 387/1981) e il Giappone (L. 855/1972);
ritenuto che
arginando i fenomeni di doppia imposizione si vuole evitare di ridurre oltremisura l’importo netto che il contribuente percepisce in modo da non gravare in misura eccessivamente onerosa su una delle fasce più deboli della popolazione, naturalmente caratterizzata da una minore capacità reddituale;
l’attuale Governo ha sempre rivendicato una politica di sostegno a quei connazionali che, pur mantenendo vivo il legame con la madrepatria, nel corso dell’ultimo secolo sono emigrati all’estero, in special modo nei Paesi dell’America Latina;
impegna il Governo
a promuovere la stipula di convenzioni per evitare il fenomeno della doppia imposizione con quei Paesi, in particolare quelli dell’America Latina, con i quali non sono ancora stati sottoscritti.