La luna di miele fra il governo di Mario Monti e gli italiani è finita, se mai fosse davvero cominciata. Il popolo italiano si sente tradito, comincia a non farcela più. Va bene, siamo in crisi economica ed è giusto fare sacrifici: ma a sacrificarsi, ormai è chiaro, sono sempre gli stessi. Pensionati, operai, famiglie che già non sono in grado di arrivare alla fine del mese, e che ora saranno ancor più in difficoltà, con tutte le nuove tasse imposte dal governo dei professori e dei banchieri. E che dire degli italiani nel mondo? Monti aveva cominciato bene, aveva promesso più attenzione: ma si è trattato solo di promesse al vento, fino ad oggi, e il fatto che non sia stata riconosciuta agli italiani nel mondo la possibilità di pagare l’Imu sulla propria residenza in Italia come prima casa, è la cartina di tornasole che ci fa capire che anche questo governo, come quelli che lo hanno preceduto, degli italiani all’estero se ne frega e basta. L’Europa dopo il rigore guarda al futuro: Monti incontrando Barroso oggi a Bruxelles ha affermato che è fondamentale puntare sulla crescita. Il declassamento della Spagna allarma e consiglia prudenza, ma allo stesso tempo lancia messaggi chiari: ci vuole una scossa che riporti l’economia a creare sviluppo.
Il panorama europeo, con Holland al governo in Francia, potrebbe cambiare radicalmente prospettiva e Monti, in assenza di Sarkozy, diventerebbe l’interlocutore privilegiato di una Germania con cui comunque bisognerà ancora fare i conti. Monti e’ bastonato da uno spread tornato in salita e dalla conseguente sfiducia sulla cura da cavallo imposta al Paese. Al di la’ di cio’ che possa accadere nell’Unione Europea, ci auguriamo fortemente che questo governo abbia capito finalmente che e’ l’ora di ridurre la spesa pubblica, di tagliare tutto cio’ che e’ improduttivo, abolire ogni spreco. Altro che tasse su tasse! L’Italia spende troppo per mantenere in piedi la macchina dello Stato, basta spremere gli italiani, pensiamo a cio’ che non funziona e correggiamolo.
Da parte mia continuero’ a mantenere i contatti privilegiati con gli imprenditori a livello europeo, ad aiutare e spingere i giovani a realizzarsi non solo sul territorio nazionale ma anche nei Paesi che offrono nuove opportunita’ o cercano manodopera qualificata: e’ una scelta socioculturale che diventa ogni giorno più realistica e utile a porre un freno alla disoccupazione galoppante, il vero dramma di questa congiuntura.
*già senatrice di Forza Italia nella scorsa legislatura
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