Roma – Dopo che diverse associazioni di italiani nel mondo e Comites hanno suonato l’allarme per quanto riguarda l’Imu da far pagare agli italiani all’estero, il Pd si è fatto sentire e ha chiesto chiarimenti al governo. Ora si esprime Futuro e Liberta, che chiede di rivedere l’Imu per gli immobili dei connazionali. Il Popolo della Libertà, come al solito, è completamente assente quando c’è un tema davvero importante, che tantissimi connazionali oltre confine sentono sulla propria pelle.
"Quando si tratta di italiani all’estero e della normativa a questi applicabile emergono sempre paradossi, criticità e contraddizioni e in riferimento alla nuova imposta municipale propria (IMU) non potevamo aspettarci diversamente". E quanto dichiarano Di Biagio e Menia, Fli, in un’interrogazione al Governo.
“Una legge del 93 riconosce l’abitazione non locata dei nostri connazionali residenti oltre confine come abitazione principale – spiegano – ma questo non è bastato a legittimare l’esenzione del pagamento dell’ici nel 2008, creando il primo paradosso”.“A rendere ancora più paradossale la cosa è intervenuto anche l’IMU applicabile a tutti indistintamente – sottolineano – con l’aggravante che ai nostri connazionali non è riconosciuta nemmeno la detrazione prevista dal decreto salva Italia, con la conseguenza di sollevare una vera e propria illegittimità normativa oltre che discriminazione operativa”.
“Alla vigilia dell’applicazione della nuova imposta urge intervenire su questo fronte – concludono – il Governo intervenga per allineare la normativa anche alla situazione dei nostri connazionali residenti all’estero”.
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