Giovanni Maria De Vita, capo ufficio I della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina, intervenendo alla riunione di BestMed 2021, ha detto: “Il turismo delle radici rappresenta uno specifico segmento turistico che si rivolge alle comunità italiane e ai discendenti italiani all’estero (per un totale stimato di circa 80 milioni di persone). Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano ne ha sempre riconosciuto le potenzialità e oggi svolge un ruolo essenziale nella ripresa del turismo in Italia”.
De Vita ha spiegato che i viaggi delle radici “vanno oltre i circuiti turistici tradizionali, arricchiscono i borghi antichi non solo economicamente, in termini di produzione, investimenti e aumento dell’occupazione giovanile, ma preservano anche gli edifici storici, generando un turismo ecosostenibile”.
La Farnesina “si pone come riferimento nazionale per tutti gli attori che operano in tale segmento, grazie ai suoi Uffici all’estero e ai suoi contatti con associazioni ed enti di rappresentanza locali”, ha proseguito De Vita, ricordando che dal 2018 il Maeci presiede annualmente un tavolo di coordinamento tecnico che “riunisce 80 soggetti tra amministrazioni centrali, enti locali, centri accademici e di ricerca e associazioni. Questi stakeholder sono interessati alla realizzazione e promozione di un’offerta turistica integrata a livello nazionale dedicata alle comunità italiane nel mondo”.
Grazie alla collaborazione e al sostegno finanziario del Maeci ad alcuni membri del tavolo tecnico sul turismo delle radici, sono stati avviati diversi progetti – sottolinea De Vita – tra cui i volumi “Guida alle radici italiane. Un viaggio sulle tracce dei tuoi antenati”, a cura dell’Associazione RAIZ Italiana: una guida completa per approfondire la conoscenza del proprio territorio d’origine attraverso nuovi itinerari, per ricostruire la storia delle terre di origine di tanti cittadini italiani sparsi per il mondo e dei loro discendenti.
“La serie ha già coinvolto otto regioni italiane e speriamo le esplori tutte presto”, ha detto ancora De Vita ricordando anche il sondaggio “Scoprirsi italiani: il viaggio delle radici in Italia” a cura dell’Associazione AsSud.
C’è poi, ha spiegato De Vita, “il master di primo livello dedicato alla formazione degli operatori del turismo delle radici realizzato dall’Università della Calabria, e la ricerca accademica condotta sempre dall’Università della Calabria in collaborazione con l’Università di Mar del Plata e l’Università di Torino. Lo studio profila il potenziale viaggiatore delle radici, con un focus specifico sulla comunità italiana in Argentina”. “Tale progetto di ricerca ha portato alla pubblicazione del primo rapporto sul turismo delle radici in Italia, che riporta le aspettative, le preferenze e i feedback dei turisti delle radici sulla loro terra d’origine”, ha concluso.