Giovanni Maria de Vita, consigliere della direzione generale Italiani all’estero della Farnesina, ha partecipato oggi al webinar dal titolo “Dai flussi migratori ai flussi turistici: il turismo delle radici” organizzato dall’Università Nazionale di Mar del Plata insieme al Maeci, l’Università della Calabria e Fiesa Mar del Plata 2021.
“Il ministero degli Esteri – ha affermato de Vita – è attivo nel settore del turismo delle radici con lo scopo di allacciare e rafforzare relazioni con gli italiani all’estero. Il nostro obiettivo non è la promozione di un territorio, ma stabilire nuovi rapporti e relazioni con gli italiani all’estero e gli oriundi di nuova generazione. Questo è l’interesse che abbiamo avuto sin dal 2018, quando abbiamo convocato il Tavolo Tecnico per il Turismo delle Radici, che nel tempo è cresciuto portando attorno a sé sempre più attori”.
“Noi, come ministero, ci siamo mossi fornendo strumenti come la Guida sulle Radici Italiane, di cui uscirà a breve il secondo volume. Abbiamo partecipato ad eventi per promuovere questo progetto e sensibilizzare sull’importanza del fenomeno, ritenendo opportuno passare dalle parole ai fatti, per studiare sempre più a fondo come poter fornire la migliore accoglienza per i turisti di ritorno”.
“Si tratta di turisti particolari – prosegue il Consigliere – che vengono in Italia con aspettative diverse dal turista medio: vogliono ritrovare i luoghi dove hanno vissuto i loro nonni, consultare archivi, visitare cimiteri, imparare a preparare i piatti tipici e replicare i gusti della loro infanzia. È fondamentale sostenere e incentivare iniziative sul turismo delle radici, con l’obiettivo di fornire adeguati strumenti a chi lavora in Italia all’interno di questo settore. Vi è la necessità di preparare correttamente operatori locali per l’accoglienza turistica”.
“Il nostro studio si è concentrato su due importanti partner e interlocutori, come la regione Calabria e l’Argentina, che rappresenta una sorta di emblema della comunità italiana nel mondo”, conclude De Vita parlando anche del “primo master in Turismo delle Radici promosso dall’Università della Calabria, che ha il fine di preparare nuovi operatori a fornire un’offerta ed un’accoglienza adeguata per i turisti delle radici”.