Il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura ha incontrato ieri in Puglia i familiari del maresciallo Massimiliano Latorre e del sergente Salvatore Girone. Ha seguito, attimo dopo attimo, le ultime vicende dei due marò, la cui responsabilità nell’uccisione dei due pescatori indiani sarebbe stata confermata dalla perizia delle autorità locali.
De Mistura, nella prima fase della vicenda, era rimasto in India per oltre un mese e aveva più volte incontrato il "chief minister" Oomen Chandy che, nell’ultimo periodo, aveva sottolineato più volte che i fucilieri andavano comunque giudicati in India, in base alle leggi locali. Intervistato dal quotidiano torinese "la Stampa", De Mistura fa una sorta di sintesi della situazione e parla dello stato d’animo dei due connazionali: "Sono tutti sereni, affrontano con grande dignità, ogni giorno, una situazione così delicata e anche così difficile. Li ho già incontrati più volte, abbiamo spiegato loro ogni aspetto, da ogni punto di vista, anche sotto il profilo tecnico giuridico. Sanno che tutto il governo è unito, sanno che la più alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica, è loro vicino, sanno che stiamo facendo il possibile e che non lasceremo nulla d’intentato per riportarli a casa".
Per quanto riguarda l’esito della perizia balistica a noi sfavorevole, "aspettiamo i documenti ufficiali, le indiscrezioni mediatiche non hanno molto significato per chi dovrà valutare, nel merito, gli atti giudiziari, a cui hanno assistito anche i nostri ufficiali del Ros dei carabinieri. Nessun commento, dunque, in attesa delle carte. Vogliamo capire bene. Non è detto che sia tutto così certo, alla fine". Se comunque ciò che viene fuori dalle indiscrezioni stampa risultasse poi vero, il governo si comporterà "con assoluta coerenza. C’era una fase uno, nel caso la perizia avesse individuato proiettili e armi non in dotazione al San Marco. In questo caso, la soluzione sarebbe stata assai facile e assai rapida. Se la verità, che noi vogliamo conoscere tanto quanto le autorità indiane, sarà diversa, ne prenderemo atto, sottolineando però che i marò non possono essere né arrestati, né trattenuti oltre in stato di detenzione. Cioè, qualora fosse provato che questo incidente, non voluto, fosse in qualche modo collegato all’azione dei marò, resta chiaro il concetto che non è ammissibile arrestare la forza armata impegnata nella difesa dei navigli mercantili. Questo è inammissibile, crea un precedente che rischia di mettere in discussione le missioni anti-pirateria e anche di peace-keeping in cui anche l’esercito indiano è impegnato".
In conclusione dell’intervista, De Mistura assicura fra l’altro che il governo italiano farà "il possibile e l’impossibile per strappare i marò dal carcere e dallo stato di detenzione, incompatibile con il loro status di militari".
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