“Ho deciso di stare con Andrea Orlando nella competizione per la Segreteria del Partito democratico. Mi piace il suo stile, ancor più della sua storia. Mi convince il progetto politico di ricostruire il Partito democratico all’insegna dell’unità della sinistra e del centro sinistra. E’ un personaggio che rispetta l’avversario politico. Dentro e fuori il partito. In Svizzera e in Europa la sua proposta politica si avvicina maggiormente a quella della socialdemocrazia tedesca, che dal dopoguerra ha guidato il rinnovamento della sinistra europea”. A scrivere è Paolo Da Costa, membro della Direzione Pd Svizzera, già vice-presidente dell’Assemblea Pd Estero.
“Ora più che mai – prosegue – nella sfida contro i populismi e le derive nazionaliste, sono impegnato per Andrea Orlando insieme a tanti democratici e democratiche residenti in Europa. Penso ad una campagna congressuale corretta, animata dal confronto libero e aperto. Invito i sostenitori e le sostenitrici di Matteo Renzi e Michele Emiliano a fare altrettanto. Tutti insieme dobbiamo porci l’obiettivo di rafforzare l’immagine e la presa politica del nostro Partito.
Faccio questo appello perché la campagna congressuale non è iniziata bene. Al di sopra delle righe alcune affermazioni di Emiliano. Scorretta e al limite dell’indebita appropriazione è la decisione di coloro che hanno trasformato le pagine Facebook “Basta un Sì” realizzate per la il referendum del 4 dicembre scorso “In cammino” in sostegno di Matteo Renzi”.
Cari amici e compagni del Pd perché l’avete fatto? Quelle sono pagine che appartengono al passato, dove abbiamo condotto insieme un’altra battaglia politica. Perdendola. Quel 40 per cento non esiste più. Molti sostenitori democratici e democratiche sono usciti, decine e decine di migliaia sostengono Andrea Orlando e Michele Emiliano. Mi rivolgo in particolare all’onorevole Alessio Tacconi che, come me, è iscritto al Pd in Svizzera. Sono rimasto esterrefatto vedere il mio nome e il nome di altri sostenitori di Orlando figurare nella sua pagina “In Cammino Svizzera” per Matteo Renzi”.
“Come lui, altri amministratori delle pagine Gacebook Basta un Sì, hanno fatto la stessa cosa. A Bruxelles, in Spagna, in Nord America, in Germania (Berlino). A Bruxelles è citata ancora la ragione sociale di quella pagina: “Comitato di Bruxelles per il SI al Referendum confermativo della riforma costituzionale per l’abolizione del bicameralismo perfetto in Italia”. Nelle altre, invece, la ragione sociale è cambiata in: “Italiani in Svizzera (cambia il riferimento geografico nelle altre pagine) a sostegno delle politiche riformatrici del Partito Democratico guidato da Matteo Renzi”. Tutti i seguaci di Basta un Sì (550) sono automaticamente diventati seguaci di “In Cammino – Svizzera” sostenitori di Renzi. Tra i quali io, sostenitore di Orlando”.
“Caro Tacconi – conclude Da Costa -, chiudi quella pagina. Te lo chiedo, anche alla luce delle tue funzioni nella Commissione Estero per il Congresso. Siamo in un partito nel quale tutti sono chiamati ad attenersi al proprio ruolo e alle proprie responsabilità. Ti invito a rispettare i principi che ci siamo dati nel Pd e le norme congressuali. Tutti siamo chiamati a ricominciare da zero. Buon congresso, caro Pd!”.
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