Mercoledì 31 marzo il Consolato Generale d’Italia a Boston, il Consolato Generale britannico a Boston e Greentown Labs organizzano Climate Action New England: The Road to COP26, un evento virtuale per discutere delle politiche per combattere il cambiamento climatico adottate dal New England e approfondire il tema del climate change in una prospettiva globale in attesa della COP26 di Glasgow.
La 26a Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, più nota come COP26, organizzata in partnership tra Regno Unito e Italia, si terrà a Glasgow il prossimo novembre. La COP26 rappresenterà una tappa molto importante nel mettere a punto gli sforzi per raggiungere gli obiettivi stabiliti a Parigi nel 2015, quando i leader mondiali hanno deciso che per affrontare il cambiamento climatico è necessario mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2° C sopra i livelli preindustriali e di perseguire gli sforzi per limitare l’aumento a 1,5° C.
All’evento di mercoledì 31 interverranno il Governatore del Massachusetts Charlie Baker e il Governatore del Maine Janet Mills. Il programma prevede inoltre un dialogo tra il presidente di National Grid US Badar Khan e la presidente di National Grid UK Nicola Shaw moderato da Jon Chesto del Boston Globe e le due tavole rotonde Driving to Zero: Transportation & Climate Panel e Building Back Better: A Just Transition Panel
Quest’anno, con la Presidenza del G20 e la co-Presidenza della COP26, l’Italia sta promuovendo obiettivi molto ambiziosi sul cambiamento climatico, a partire dalle priorità del suo programma G20, le tre ‘P’: Persone – Pianeta – Prosperità. Non è possibile migliorare le condizioni delle Persone, aiutandole a raggiungere una maggiore Prosperità, senza partire dalla cura del Pianeta.
Al centro dell’agenda italiana COP26 si colloca la conferenza ‘Youth4Climate’, con l’impegno a rendere le giovani generazioni sempre più protagoniste del loro futuro, favorendone la partecipazione ai processi decisionali relativi al cambiamento climatico.Negli Stati Uniti e in particolare in New England sono molte le aziende italiane che giocano un ruolo di primissimo piano nel settore delle energie rinnovabili, attori in grado di dare un contributo fondamentale allo sviluppo della ‘green economy’.