I consiglieri Cgie eletti in Cile, insieme al presidente del Comites Pio Borzone, "venuti a conoscenza che per motivi di risparmio fiscale si sono chiusi gli uffici di Santiago della Agenzia Italiana di Notizie (ANSA) e l’ufficio per il Sud-America della RAI internazionale con sede in Montevideo", manifestano "la piú viva protesta per l’eliminazione di due servizi informativi" che erano molto validi per gli italiani residenti in America Latina; questa scelta causerà danni "non solo alle comunitá italiane residenti nel continente e in particolare in Cile, ma all’immagine e alla ripresa economica del nostro Paese". E’ quanto si legge in un comunicato stampa.
I membri del Consiglio generale degli italiani all’estero proprio non ci stanno. Certo, conoscono l’esigenza "della sanatoria dei conti pubblici dell’Italia", ma si dichiarano "spiacenti e preoccupati che tali risparmi eliminino servizi destinati all’informazione che servono per mantenere la buona immagine del Paese e la promozione del made in Italy e non elimino spese che soddisfano la classe dirigente ed altri sprechi che non incidono nella crescita e nel beneficio dell’Italia".
Inoltre, dichiarano la loro "piú forte opposizione alla abrogazione della Circoscrizione Estero contenuta nella bozza per la riforma costituzionale del ministro per la Semplificazione On. Calderoli, che elimina una conquista che onora e fa grande l’Italia e gli italiani, qualsiasi sia la loro residenza. La sua soppressione è inammissibile per l’ Italia democratica, dato che rende impossibile l’esercizio del diritto del voto a 4 milioni di cittadini italiani residenti fuori d’Italia". ItaliaChiamaItalia sottolinea, ancora una volta, visto che l’equivoco continua a girare, che il voto degli italiani nel mondo non è mai stato in discussione: si sta parlando della soppressione della Circoscrizione estero, non del voto degli italiani residenti oltre confine.
In conclusione, i membri Cgie e il presidente del Comites cileno si rivolgono "a tutte le comunità italiane sparse nel mondo affinchè il prossimo 14 settembre – dichiarato dall’Assemblea plenaraia del CGIE di Torino (maggio 2011) giorno dell’Italiano all’Estero nel nome di padre Dante, simbolo universale della diaspora italiana – si mobilitino a difesa delle nostre radici identitarie lanciando un appello al Governo e al Parlamento italiano per rivendicare gli inalienabili diritti e doveri degli italiani che all’estero onorano il nome e la storia della patria d’origine".
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