Nel Parlamento di Roma l’associazionismo italiano all’estero è ben rappresentato. E non solo dal MAIE, che nasce proprio da un insieme di associazioni di connazionali (l’acronimo sta infatti per Movimento Associativo Italiani all’Estero), ma anche dagli esponenti del Ctim eletti alle ultime elezioni politiche con la lista Monti nella ripartizione estera Europa. Stiamo parlando del senatore Aldo Di Biagio e dell’onorevole Mario Caruso.
Il Ctim – Comitato Tricolore per gli Italiani nel mondo – è la creatura di Mirko Tremaglia, storico ministro degli italiani nel mondo, padre della legge sul voto all’estero; e’ il comitato che negli anni passati ha lavorato molto bene a livello internazionale sui temi dell’emigrazione. Oggi, a dire la verità, il Ctim non è più quello di un tempo, dispiace ma è così: funziona bene in Nord America, grazie al costante lavoro del Coordinatore Vincenzo Arcobelli, ed è presente – a macchia di leopardo – nel Vecchio Continente. In Sud America esistono ancora esponenti legati a quell’associazione, ma non sono più tanto attivi. Lo stesso vale per l’Australia e il resto del mondo.
In ogni caso, a Roma in Parlamento Di Biagio e Caruso garantiscono la presenza del Comitato Tricolore a livello istituzionale e, a parlare con loro, sono pronti a portare avanti i valori propri del Comitato. Caruso lo si può vedere girare per i corridoi della Camera con attaccato al bavero della giacca lo stemmino del Ctim, come faceva sempre nelle grandi occasioni Tremaglia. “Per me è un orgoglio vedere Mario essere così affezionato al Comitato di Tremaglia”, commenta Di Biagio con chi gli sta vicino.
Il Comitato Tricolore per gli Italiani nel mondo nei giorni scorsi ha salutato con orgoglio i suoi parlamentari, e ha augurato loro buon lavoro, nell’interesse delle comunità italiane oltre confine. Ecco, il nostro augurio, come osservatori delle cose che riguardano la politica dedicata alle comunità italiane residenti nei cinque continenti, è che parlamentari esponenti dell’associazionismo italiano all’estero, come lo sono quelli del MAIE e quelli legati storicamente al Ctim, sappiano – almeno loro – collaborare su questioni di fondamentale importanza per i nostri connazionali, senza dividersi, senza voler pensare soltanto a coltivare il proprio orticello, ma ricordandosi sempre che solo l’unione fa la forza: e questo vale in particolare per il mondo dell’emigrazione, di cui troppo spesso l’Italia si è dimenticata.
Twitter @rickyfilosa
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