Gentile Presidente,
è un onore ed un piacere salutarLa durante la Sua visita a Monaco di Baviera in occasione dei lavori della Conferenza sulla Sicurezza. Grazie a Lei, infatti, il nostro Paese sta riacquistando autorevolezza e credibilità internazionale. E di questo non possiamo che essergliene grati, specialmente noi italiani che viviamo all’estero e che quotidianamente ci confrontiamo con amici e colleghi stranieri.
Comprendo che nella drammatica situazione nazionale ed internazionale il Suo principale impegno sia nella salvezza del nostro Paese e della sua economia, mi permetto tuttavia di trasmetterLe il profondo disagio che accomuna i consiglieri del Comites che presiedo. Le elezioni per il rinnovo dei comitati di rappresentanza degli italiani all’estero sono infatti bloccate da tre anni. Da tre anni operiamo in regime di prorogatio, in una situazione di precarietà che snatura il ruolo e l’operatività dei comitati, impedendo anche l’accesso di energie giovani
e fresche.
Per questo motivo, sig. Presidente, Le chiediamo che il Governo tenga fede all’ordine del giorno 9/4865-AR/23 (Garavini, Gianni Farina, Fedi, Porta) accolto alla Camera dei Deputati il 26 gennaio e che le elezioni per il rinnovo di Comites e CGIE avvengano entro l’autunno di quest’anno, senza ulteriori proroghe.
Siamo ben consci che l’attuale legislazione normativa di Comites e CGIE vada profondamente rivista ed adeguata alle nuove realtà dell’emigrazione. Ma se la riforma che da tre anni ci è stata promessa e che da tre anni attendiamo non dovesse prendere corpo nei prossimi mesi, riteniamo che in ogni caso la salvaguardia della credibilità e dell’operatività dei comitati di rappresentanza degli italiani all’estero renda improrogabile il loro rinnovo.
Mi permetta poi un’ultima considerazione personale.
Negli ultimi anni in Germania è ripresa l’immigrazione dall’Italia. Stando all’ufficio di statistica tedesco, nei primi sei mesi del 2011 sono arrivati 13.900 italiani (il 22,5% in più rispetto all’anno
precedente). Molti di questi sono personale qualificato (studenti, ricercatori, docenti, professionisti). Io stesso, laureatomi in fisica, sono venuto a lavorare qui, in un ente di ricerca europeo, trovando moltissimi colleghi italiani. In particolare nel campo della ricerca operano in Baviera connazionali con esperienze qualificate, riconoscimenti importanti e numerose pubblicazioni su riviste internazionali. Posso quindi garantirLe che le dichiarazioni che si è permesso di fare il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – divenuto ordinario grazie ad un concorso quantomeno “singolare” ed avendo all’attivo una sola pubblicazione – hanno offeso e fatto infuriare molti di coloro che – pur con curricula molto più brillanti – dal nostro Paese se ne sono dovuti andare perchè non vi trovavano le condizioni per lavorare.
Scusandomi per lo sfogo, che non è rivolto alla Sua persona, La saluto con stima e La ringrazio ancora per quanto sta facendo per il nostro Paese, per la sua situazione e la sua immagine.
Cordialmente,
Claudio Cumani
Presidente del Comites di Monaco di Baviera
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