Mercoledì 18 marzo scadrà il termine per iscriversi alle liste elettorali per poter votare alle prossime elezioni per il rinnovo dei Comites. Come è noto, per questa tornata elettorale, è stata disposta l’iscrizione previa in un apposito elenco elettorale, per manifestare la volontà di votare. Solo chi si sarà iscritto all’elenco elettorale riceverà a casa il plico elettorale per poter votare, come nelle elezioni politiche, per corrispondenza. Il cittadino che si sarà iscritto all’elenco elettorale riceverà a casa il plico contenente la scheda per la votazione con le liste che si presentano nella circoscrizione consolare dove lui risiede. Nel plico ci sono anche il certificato elettorale, una busta preaffrancata, una busta bianca e un foglio esplicativo.
Una volta espresso il voto, segnando la lista scelta ed eventualmente scrivendo i nomi dei consiglieri ai quali si intende dare la preferenza, la scheda va messa nella busta bianca e questa viene chiusa. Successivamente viene immessa nella busta preaffrancata, insieme al certificato elettorale (dal quale sarà stato tolto il tagliando che resta all’elettore come certificato elettorale). Questa viene chiusa e spedita. Il termine ultimo per iscriversi all’elenco elettorale è il 18 marzo, ma è consigliabile farlo quanto prima, perché se all’ultimo momento arrivassero molte richieste, ciò potrebbe provocare ritardi ed eventuali involontarie esclusioni.
Per iscriversi all’elenco elettorale bisogna entrare nel sito del consolato di appartenenza, scaricare il modulo d’iscrizione, riempirlo, firmarlo e rispedirlo con una fotocopia di un documento d’identità attuale, la cui firma deve coincidere con quella fatta sul modulo. Modulo e fotocopia devono essere spediti per posta, per posta elettronica o portati nelle sedi consolari, in orario di apertura, per imbucarle nelle urne predisposte a tale effetto.
Con queste elezioni i Comites verranno rinnovati per la prima volta dopo il 2004. Dopo quelle elezioni, i Comitati degli Italiani all’Estero dovevano essere rinnovati con elezioni che dovevano tenersi nel 2009 ma per ragioni politiche e di bilancio, furono rinviate successivamente fino ad oggi.
Chiuso il termine per iscriversi nell’elenco elettorale, il 18 marzo, i consolati avranno dieci giorni per compilare l’elenco degli elettori, stampare le schede elettorali e spedire il materiale elettorale – il plico – agli elettori che si saranno iscritti. Questi una volta che riceveranno la busta elettorale, dovranno votare e spedire il voto, secondo la procedura prescritta e spiegata con un foglio esplicativo che ci sarà all’interno della busta. Saranno presi in considerazione per il conteggio dei voti e quindi per il risultato finale, tutti quelli che perverranno nelle sedi consolari entro il 17 aprile.
In questa occasione è stata introdotta una modifica al regolamento per le elezioni dei Comites, che ha comportato la cosiddetta “inversione della opzione”, con l’obbligo che abbiamo spiegato, per i cittadini che intendano esercitare il diritto di eleggere, di iscriversi previamente in un elenco elettorale ad hoc. Una modifica che è stata molto criticata, anche perché decisa quando erano già iniziati i termini previsti dalla legge, per i vari adempimenti elettorali e perché è mancata una adeguata campagna di informazione sulla modifica apportata. E infatti, vista l’esigua quantità di cittadini che si erano iscritti per votare, è stato deciso il rinvio delle elezioni, che originalmente dovevano chiudersi il 19 dicembre scorso, al 17 aprile, con la proroga dei termini per iscriversi, al 18 marzo. Una decisione presa anche perché in molte circoscrizioni consolari non si era iscritta nessuna lista per partecipare alle elezioni.
E’ importante iscriversi per poter votare, perché è il modo per dimostrare non solo che consideriamo i Comites utili, pur con tutti i loro difetti e mancanze, come strumento di rappresentanza. E’ importante iscriversi per poter votare (o anche per non votare o per votare in bianco), perché è un modo per riaffermare che esistiamo, che vogliamo contare, che vogliamo essere presi in considerazione dall’Italia. Oggi non ci sono altri strumenti per esprimere tale volontà e nemmeno per poter contarci.
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