Ho davvero molto apprezzato l’intervento di Carlo Erio all’Assemblea plenaria del Cgie, che si è svolta la scorsa settimana a Roma, nella sala Conferenze internazionali della Farnesina. Erio è un uomo avveduto e lungimirante, non omologato, con una grande passione per gli italiani all’estero e la politica. Passione che, tuttavia, nel corso degli anni, ha cominciato a soffrire di un certo calo di entusiasmo. Questa almeno è stata l’impressione che ho avuto dopo gli ultimi scambi di email con l’amico residente in Francia. Non è l’unico: in tanti, fra i consiglieri Cgie, e anche fra quelli dei tanti Comites in giro per il mondo, sono stanchi di tanto rumore per nulla. Meglio: di tante battaglie portate avanti per ottenere risultati che sono inesistenti. Insomma, nonostante gli sforzi, non si muove niente. E allora chi ce lo fa fare? Comprensibile sentimento quello della delusione.
Il Cgie? Un organismo autoreferenziale, dove si fanno più chiacchiere che in Parlamento, vecchio e fossilizzato sui propri schemi, sulle dichiarazioni dei consiglieri che, plenaria dopo plenaria, alla fine si assomigliano sempre.
Quest’anno, per la prima volta dal 2006, non ho partecipato alla Plenaria. Persino io, un addetto ai lavori, uno che avrebbe dovuto esserci comunque, non me la sono sentita di assistere allo stesso spettacolo che ormai va avanti da anni. E’ vero anche che sono stati giorni di fuoco per quanto riguarda la politica italiana, con il discorso di Berlusconi alla Camera e poi la fiducia, quindi ho preferito essere a Montecitorio, quando ho potuto, piuttosto che alla Farnesina. Ma allo stesso tempo devo ammettere che non avevo più lo stimolo a partecipare come osservatore ai lavori del Cgie, perchè questo Cgie, in sintesi, mi ha davvero stancato.
Sì, caro Carlo: malgrado il tuo impegno, sembrate tutti indistintamente dei dinosauri, amico mio. Mi si perdoni l’accezione negativa, ma è la triste realtà. Quella realtà che tu stesso hai ben descritto nel tuo intervento. I consiglieri del Cgie sono pensionati con voglia di fare tanto ma che ormai hanno esaurito le batterie, sono uomini – tanti – e donne – poche – che non lasciano il proprio ruolo forse solo perchè un viaggetto ogni tanto rompe la routine, è bello, soprattutto quando è gratis. Non ne possiamo più di questo Consiglio generale che non produce, non è utile, non coinvolge, e costa, costa, costa. Perchè insistiamo col volerlo mantenere in vita? Quando ci renderemo tutti conto che questo Cgie serve solo a far sentire protagonisti persone di cui altrimenti – vale per la maggior parte di loro – non sentiremo mai parlare? Basta, chiudetelo questo Cgie!
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