A nome della Consulta Nazionale dell’Emigrazione (CNE) esprimo il profondo cordoglio per la scomparsa dell’on. Mirko Tremaglia, personaggio di buon senso, profondamente legato al mondo dell’emigrazione e “padre” della legge sul voto degli italiani all’estero. Perdiamo un sincero amico, con il quale era possibile dialogare sempre e serenamente, a prescindere dalle differenze politiche, ogni qualvolta si dovevano affrontare problemi riguardanti gli emigranti. Era una persona con le sue idee ben definite, ma aperto al confronto e all’ascolto soprattutto con le Associazioni d’emigrazione, con il CGIE e i COMITES, cosa che purtroppo è venuta meno dopo il suo avvicendamento al Ministero per gli Italiani nel Mondo. Tremaglia rappresentava un mondo emigratorio che per motivi anagrafici si sta purtroppo esaurendo, fatto di uomini con la passione autentica nei confronti degli emigranti, dei loro drammi, dei loro diritti sovente disconosciuti e perciò impegnati per dare loro cittadinanza compiuta e adeguata rappresentanza, quella che negli ultimi anni si è tentato perfino di restringere.
Nello stesso tempo sapeva essere aperto al futuro e lo abbiamo visto quando si è opposto al reato di clandestinità, chiedendone la cancellazione, sentendosi moralmente impegnato a salvaguardare gli stessi diritti che i nostri emigranti hanno ottenuto con tanti sacrifici. Un bell’esempio per il riposizionamento delle nostre Associazioni verso il senso dell’accoglienza e dell’integrazione, che va perseguito per aiutare gli italiani a comprendere a fondo il problema dell’immigrazione, partendo dalla nostra esperienza di emigranti. Personalmente ricordo il suo legame con la mia terra d’origine, il Friuli, territorio di grande emigrazione, da dove proviene sua moglie Italia, alla quale presento le più sincere condoglianze e da dove proveniva il suo fedele collaboratore Bruno Zoratto, anch’esso “combattente” per i diritti degli emigranti. Ricordo altresì il suo piano per gli interventi a favore delle popolazioni argentine colpite dalla profonda crisi del 2001, al quale ho pure collaborato e le tante occasioni da lui promosse per dare la dovuta riconoscenza a tante categorie di persone impegnate nel mondo dell’emigrazione. Tra queste occasioni spicca il bellissimo convegno con i religiosi italiani al servizio degli emigranti, che ha visto impegnata anche l’UCEMI, terminatosi con gli indimenticabili incontri con il Presidente della Repubblica Ciampi e con Papa Giovanni II. A quanti lo piangono, la sentita vicinanza della CNE e dell’UCEMI.
Luigi Papais*
*Presidente della CNE
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