Mentre l’Italia è governata da persone che nessuno ha eletto e che da un giorno all’altro si sono ritrovate a dirigere il Paese, oltre confine milioni di italiani all’estero restano a guardare come inebetiti le vicende politiche italiane, con sempre maggiore sconforto. Si rendono conto che, con la caduta del governo Berlusconi, in realtà per ciò che li riguarda si è passati dalla padella alla brace. Non siamo noi a dirlo, ma un eletto all’estero del Partito Democratico: Gino Bucchino, intervistato da Italiachiamaitalia.it, senza tanti giri di parole ha affermato che con l’arrivo del governo guidato dai banchieri le cose sono addirittura peggiorate. E se a dire che con il Cavaliere si stava meglio è un esponente del Pd, capiamo bene che la situazione non è affatto facile, e che per gli italiani nel mondo ormai non c’è trippa per gatti.
Bucchino lo spiega molto bene: chiacchiere a parte, questo governo non è ancora riuscito a dimostrare il proprio interesse verso i connazionali residenti oltre confine. Qualcuno si lamentava di Frattini, per altri il sottosegretario agli Esteri Mantica era "Attila", dove passava lui lasciava solo terra bruciata. Ma adesso? Chi difende gli italiani nel mondo adesso? Ora che Mirko Tremaglia non c’è più – anche se in realtà il leone era costretto da tempo a stare lontano dalla scena politica, a causa di una brutta malattia -, ora che la politica è stata messa da parte, ora che Comites e Cgie – ormai è evidente – non riescono più a fare valere le proprie ragioni – ma forse non ci sono mai riusciti -, chi pensa a difendere l’interesse e le istanze degli italiani all’estero?
I 18 parlamentari eletti dagli italiani nel mondo non sono uniti: sì, prima delle feste c’è stato un incontro al quale ha partecipato la maggioranza di loro, ma non erano tutti. E incontro a parte, cosa c’è di concreto? Se anche Rai Internazionale è stata smantellata, se persino il canale della televisione pubblica italiana che serviva da anello di congiunzione fra l’Italia e le comunità italiane all’estero è stato gettato nel cestino, cosa resta ai connazionali che vivono lontani dal BelPaese?
L’Italia ama gli italiani nel mondo: a parole. E anche le parole cominciano a scarseggiare, quando si tratta di italiani all’estero: quest’anno persino il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è dimenticato di loro, nel suo tradizionale saluto di fine anno. Che dire? Resta l’amaro in bocca, la consapevolezza che i tempi per l’Italia e per gli italiani residenti all’estero sono e saranno sempre più duri. La speranza? Ormai ci hanno tolto anche quella. Arriverà il giorno in cui la politica che si occupa degli italiani nel mondo riuscirà a dimostrare di sapere ottenere passo dopo passo piccoli e grandi risultati a favore dei connazionali? Nonostante tutto, continuiamo ad augurarci che sia possibile.
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