L’ultima riunione del Cgie, che potrebbe essere stata anche l’ultima di quest’anno se si rinnovano i Comites e che molto probabilmente vedrà – anche se resta ferma l’attuale legge – ampiamente rinnovata la sua composizione che risale al 2006, si è aperta e conclusa con atti significativi in memoria di Mirko Tremaglia.
E’ stato già ampiamente riferito delle commemorazioni dell’ex e finora unico Ministro degli Italiani del Mondo, svoltesi mercoledì scorso all’inizio dei lavori, tra cui particolarmente significativa è stata quella dell’on. Gianni Farina, che è stato un suo avversario politico.
Al termine della sessione, quando si discutono e si votano gli ordini del giorno, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno (predisposto dal sottoscritto consigliere del Cgie Nazzareno Mollicone) e firmato anche dal segretario generale Elio Carozza insieme a decine di altri consiglieri che così recita:
“L’Assemblea plenaria del CGIE, riunita a Roma il 1° marzo 2012:
– udite le diverse ed autorevoli commemorazioni dello scomparso on.le Mirko Tremaglia, già componente dello stesso CGIE e Ministro per gli Italiani nel Mondo, che ne hanno ricordato l’attività e la dedizione al mondo dell’emigrazione ed agli Italiani nel Mondo;
– letto il messaggio del Ministro degli Esteri Amb. Terzi di Sant’Agata il quale ha affermato che “va all’on. Tremaglia, a nome di questa amministrazione e mio personale, un memore affettuoso pensiero per l’azione svolta nella politica estera italiana, da componente prima e da presidente poi, della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, e quindi da Ministro degli Italiani nel Mondo, attraverso le numerosissime iniziative lanciate nella politica dell’emigrazione”;
– preso atto del consenso unanime registrato dall’Assemblea nel ricordo di un uomo che si è sempre impegnato, al di là delle rispettive posizioni politiche, per far riconoscere dignità e ruolo anche costituzionale ai milioni di connazionali emigrati, per ragioni di lavoro o di problematiche politiche e sociali, in tutto il mondo;
– ritenuto necessario dar seguito in modo permanente al ricordo espresso dall’assemblea del CGIE che si aggiunge a quello espresso dalla Camera dei Deputati e da altre autorità politiche e sociali
CHIEDE
al Ministro degli Affari Esteri, anche nella sua qualità di presidente del CGIE, di dedicare all’On. Mirko Tremaglia una sala del Ministero, così come è stato fatto per altri autorevoli esponenti dell’Amministrazione del passato, in ricordo della sua attività per gli italiani all’estero e quale primo Ministro degli Italiani nel Mondo, avente sede nello stesso Ministero degli Affari Esteri.
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Non sappiamo quale sarà la decisione del Consiglio di Amministrazione del Ministero, dopo la presa d’atto di questo ordine del giorno. Certo è che le parole contenute nel messaggio del Ministro sono piuttosto esplicite, e non potrebbero essere considerate parole di circostanza.
D’altra parte, nel passato si è proceduto ad intitolare sale a personaggi del tutto discutibili ed in luoghi molto più autorevoli e rappresentativi del ministero degli Esteri, quale quella intitolata alla Camera dei Deputati all’attivista di sinistra Carlo Giuliani ucciso mentre effettuava un atto di violenza contro i rappresentanti delle Forze dell’Ordine: non vediamo quali ostacoli ci siano ad intitolarne una ad un rappresentante del Parlamento quale era Tremaglia tra le decine di sale e saloni della Farnesina.
Se ciò avvenisse, come il Cgie ha formalmente richiesto, si sanerebbe anche un’altra ingiustizia commessa nei confronti dello scomparso Tremaglia, quello di non essere stato nominato Senatore a vita da uno dei due Presidenti della Repubblica, che pur l’hanno sempre elogiato in passato per il suo impegno nazionale e per la sua attività. Parliamo, naturalmente, di Ciampi e di Napolitano.
Ma forse in costoro vi era una implicita resistenza a compiere questo gesto – che fra l’altro sarebbe stato il primo nei confronti di un personaggio proveniente dalla Destra politica – per l’adesione data da Tremaglia alla Repubblica Sociale Italiana nel 1943/1945, adesione mai rinnegata ed anzi sempre riaffermata con forza, e manifestata in tante occasioni di celebrazioni combattentistiche. Quella mancata nomina può ora essere sanata, post mortem, con la dedica di una sala che avrebbe anche l’effetto di testimonianza della pacificazione nazionale che, soprattutto tra gli Italiani nel Mondo, è un fatto ormai accettato e vissuto.
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