Michele Schiavone è stato riconfermato Segretario Generale del CGIE; il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha votato e ha scelto, di fatto, di non rinnovarsi.
Dunque quello che viene considerato un po’ il “parlamentino” degli italiani nel mondo guarda al passato, anziché al futuro. Ancora una volta al timone del CGIE c’è una personalità europea e di sinistra. Nulla di nuovo sotto il sole.
Del resto, il centrodestra non aveva i numeri per poter determinare un risultato diverso da quello che c’è stato; non ci sarebbero stati i numeri neppure se il gruppo di centrodestra fosse riuscito a chiudere un accordo con il MAIE di Ricardo Merlo.
Una scheda bianca, dieci schede nulle. Schiavone, candidato del Pd sostenuto anche dal MAIE, è stato votato da 35 consiglieri; Luigi Billè – candidato del centrodestra – ha raccolto appena 13 preferenze.
Ci si chiede quale importanza avrà il CGIE a guida rosso fuoco per un governo nazionale di centrodestra; ma questo lo scopriremo solo col tempo. Non sono pochi quelli che credono che questa sia l’ultima consiliatura di un CGIE ormai agli sgoccioli, senza fondi, vecchio politicamente e persino anagraficamente.