Il gruppo di lavoro del CGIE “Turismo delle radici”, insieme al Segretario generale, Michele Schiavone, nei giorni scorsi ha discusso in videoconferenza con il consigliere d’ambasciata Giovanni De Vita, responsabile del progetto dedicato per tutto l’arco dell’anno prossimo.
L’incontro – si legge in una nota del Cgie – è stato organizzato dal gruppo di lavoro per acquisire elementi utili circa le modalità da seguire in merito al progetto gestito dal MAECI in collaborazione con diverse amministrazioni e soggetti regionali italiani per coinvolgere i connazionali all’estero nella riscoperta delle proprie origini storico-culturali.
Durante la riunione sono state messe in evidenza le opportunità e le sfide che questo tipo di turismo presenta e le strategie per promuoverlo efficacemente.
Il consigliere Giovanni De Vita ha condiviso nei particolari le numerose potenzialità legate alla vasta offerta del turismo delle radici, formalmente in agenda per il 2024, e ha fornito preziose informazioni sulle tendenze attuali e sulle migliori pratiche nel campo del turismo delle radici. Sono state esposte le modalità per coinvolgere le comunità all’estero e per valorizzare il patrimonio culturale e storico delle Regioni. A tal proposito, sono emerse idee innovative per la promozione di tale settore, quali la creazione di itinerari tematici, la collaborazione con le autorità locali e la promozione di eventi culturali legati alle tradizioni dei territori.
“A pochi mesi di distanza dall’attuazione di questo straordinario progetto e per una sensibilizzazione maggiore dei potenziali fruitori dell’offerta turistica, è stata richiamata l’importanza della comunicazione, di strategie di marketing mirate e dell’utilizzo di strumenti digitali, che dovrà interessare direttamente Com.It.Es., Camere di Commercio Italiane, associazioni, enti e organizzazioni chiamate a promuovere eventi informativi.
Nella certezza che il turismo delle radici rappresenti la grande opportunità per i connazionali all’estero di riscoprire i luoghi di provenienza dei propri avi e di conoscere l’Italia, e che il progetto potrà contribuire a rafforzare l’identità culturale delle comunità italiane all’estero, si ritiene fondamentale la collaborazione del CGIE e dei numerosi soggetti presenti nelle comunità per una progettualità concreta e sistemica in merito al turismo delle radici”, conclude la nota.