Nel primo anno di attività, l’VIII Commissione tematica del CGIE, presieduta da Massimiliano Picciani, ha concentrato gli sforzi sulla mappatura delle iniziative in corso per la promozione della ricerca e dell’innovazione da parte delle istituzioni italiane e delle associazioni all’estero, su cui – si legge in una nota del Cgie – si registra una crescente attenzione da parte dei Ministeri degli Affari Esteri e dell’Università e della Ricerca, i quali riconoscono il ruolo cruciale che ricercatori e innovatori italiani residenti all’estero svolgono nello sviluppo e nella competitività del sistema Paese.
Da alcuni anni sono state avviate iniziative istituzionali per rafforzare i legami tra l’Italia e i suoi talenti all’estero. Tra queste spiccano la “Giornata della Ricerca italiana nel mondo” e i “Premi Farnesina” per l’innovazione, volti a valorizzare le start-up italiane all’estero e i ricercatori che contribuiscono alla crescita del prestigio italiano nel mondo.
“La Commissione – prosegue la nota – ha quindi già svolto una serie di incontri con interlocutori del MAECI, del MUR, del CNR e rappresentanti di associazioni di ricercatori italiani, come RéCIF (rete ricercatori italiani in Francia) e AIRicerca (USA). Da parte di tutti gli interlocutori è emersa la necessità di una migliore comprensione delle comunità di ricerca e innovazione italiane all’estero.
Allo scopo, la Commissione propone di ampliare l’attrattività del portale Innovitalia e promuovere una maggiore interazione tra le associazioni di ricercatori italiani, coinvolgendo al contempo le reti di Alumni delle Università italiane, anche attraverso la CRUI”. Allo scopo di incentivare la cooperazione bilaterale, la Commissione suggerisce di “istituire nuovi premi, tra cui un “Premio Fermi”, dedicato ai ricercatori che, pur lavorando all’estero, mantengono alto il prestigio della ricerca italiana.
Altre proposte includono incentivi e accompagnamenti dedicati per le start-up di italiani all’estero che intendono tornare sul mercato italiano. Tali iniziative convergono in un progetto globale denominato ITECHS (Italian Tech Strategia Estero), che mira a ri-connettere i ricercatori e gli innovatori italiani all’estero con le realtà italiane.
Nel 2025, la Commissione intende convocare un’assise di tutte le associazioni di ricercatori italiani nel mondo, coinvolgendo anche gli Alumni delle Università italiane e l’associazione dei dottori di ricerca. Inoltre, la Commissione intende farsi promotrice della realizzazione di “circoli degli innovatori italiani” nelle realtà più dinamiche all’estero, con la creazione di una rete di “ambasciatori ITECHS” per rafforzare le sinergie tra le comunità di innovatori italiani all’estero e in patria, facilitando lo scambio di idee e risorse”.
In ambito universitario, la Commissione ha sottolineato la necessità di “accompagnamento e informazione dei giovani connazionali in partenza per l’estero (molti dei quali andranno a costituire Massimiliano Picciani, Presidente dell’VIII Commissione tematica del CGIE la cosiddetta “nuova emigrazione”), in materia di rappresentanza, tutela sociale, diritti e doveri dei Paesi di destinazione, attraverso la predisposizione di materiali informativi, in sinergia con la rete CRUI e altri enti di rappresentanza. Al fine di promuovere presso le comunità all’estero il sistema universitario italiano, la Commissione suggerisce poi di ampliare le iniziative di presentazione e borse di studio dedicate a studenti italo-discendenti per cicli universitari completi (in particolare dal Sudamerica) o anche periodi di scambio (da Nordamerica ed Europa) presso le Università italiane.
Sono inoltre da moltiplicare gli incontri di presentazione del sistema universitario nazionale presso i licei italiani all’estero, con particolare attenzione agli italo-discendenti. Evidenzia infine l’importanza di sviluppare nuovi strumenti digitali per facilitare l’interazione tra l’Italia e la sua diaspora, quali l’estensione dell’attuale app dell’Unità di Crisi della Farnesina agli iscritti AIRE e uno studio comparato delle esperienze di voto elettronico, ovvero le sperimentazioni svolte dal MAECI presso alcune sedi consolari, nonché da istituzioni di altri Paesi europei e degli USA”, conclude la nota.